<Penso che la tua idea Luigi, di far gestire la struttura ad un privato può essere presa in considerazione, ma ciò potrebbe farlo solo un colosso con molto denaro tipo una società calcistica, oppure tutte le società che vi operano all'interno ora ed in futuro....potrebbe avere un senso?
La ragione di fondo del mio intervento era di portare il ragionamento sulle cose, abbandonando la facile e sole contrapposizioni: tra lo spendere soldi per una pista d'atletica o risolvere i problemi dei poveri, oppure realizzare una casa per anziani?
In altro post Gianfranco propone un referendum sul centro sportivo e non capisco se, come sarà ovvio, la maggioranza votasse no, cosa succederebbe. Si lascerà decadere la struttura fino alla distruzione del bene, oppure si vende al migliore offerente senza avere garanzie sul suo futuro e, ad esempio, l'uso agevolato delle strutture ai sandonatesi?
Tu sollevi invece dubbi sulla fattibilità del piano spiegato dall'attuale amministrazione nella discussione in Consiglio del bilancio di un anno fa.
Io non ho, ovviamente, risposte ai tuoi dubbi. Dico solo che è naturale che un bussiness plan debba essere fondato su dati certi e sviluppato solo se esso garantirà il raggiungimento degli obiettivi.
A me interessava dimostrare che la spesa per la pista, come pure la messa a norma degli impianti potrebbero essere costi necessari per risolvere una volta per tutte il problema Centro Sportivo, che per me significa: renderlo economicamente autonomo e, se possibile, remunerativo per investimenti su altri e sentiti interessi della città. |