Il Pratone fa parte di un piano già approvato e con tanto di convenzione firmata: perciò sul pratone si possono costruire solo case di edilizia libera. Per costruire una parte di edilizia convenzionata o in affitto bisognava concordarlo ai tempi della trattativa con la proprietà come avevamo proposto a quei tempi, senza essere ascoltati. Infatti , essendo il piano del Pratone legato al De Gasperi Ovest dove la proprietà chiedeva un cambio di destinazione da terziario a residenziale, l’amministrazione avrebbe dovuto dire, come si fa in questi casi: ti concedo il cambio di destinazione ma a condizione di una contropartita a favore dell’interesse collettivo: vale a dire tot percentuale di case devono di edilizia non libera. Ora non è più possibile farlo.
Non ci sono altre aree e quindi noi proponiamo che eventuali future aree dismesse NON vengano usate per fini speculativi ma per realizzare un misto di edilizia sociale. Scritta la norma nel PGT o nel Piano Sociale abitativo, la cosa si può poi fare. Le assegnazioni sono un capitolo a parte e ovviamente siamo per criteri e controlli più che stringenti.
I prezzi delle case sono alti per tanti motivi, alcuni dipendono da elementi di politica nazionale (siamo un paese dove la rendita fondiaria è di casa mentre in altri paesi capitalistici no), politiche abitative inesistenti ferme al piano INA casa di Fanfani, ecc, altri motivi dipendono da politiche e responsabilità locali. Ti ricordo che per calmierare i prezzi anche del libero mercato, occorre fare appunto anche edilizia non libera. Quando i buoi sono stati lasciti scappare fuori dalle stalle, purtroppo si può fare solo quel poco che è rimasto a disposizione. Dire che si vuole affrontare il problema casa e non fare neanche il poco che si può fare, non può che aggravare il problema.
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