Nel 2008, mentre andavo a 30 all'ora in moto sul viale De Gasperi, un'automobilista "buca" uno stop sulla destra (come fanno quotidianamente anche gli autobus) e mi prende in pieno. Dopo un volo di una decina di metri, fortunatamente sono atterrato nell'aiuola spartitraffico. La moto a pezzi, non vi dico io.
Quello che più fa incazzare è che buona parte di questi incidenti può essere evitata con un maggior controllo, soprattutto nelle ore di punta, e in una revisione della viabilità, in molti tratti ferma agli anni 50.
Ci sono situazioni assurde con sequenze di attraversamenti pedonali a distanza di 50 metri l'una dall'altra, fino ad arrivare a un semaforo (via Emilia): ma non si possono cancellare e far passare i pedoni al semaforo?
Nessuno rispetta gli stop e i limiti di velocità, e spesso anche i semafori. I primi a infrangere le regole sono i bus e le auto dei vigilantes degli uffici Eni, che sfrecciano a ogni ora e spesso chi le guida è al cellulare.
Nessuno rispetta le strisce, nessuno fa rispettare nemmeno i divieti d'accesso. In via Triulziana ogni mattina si rischia la vita ad attraversare le strisce, perchè una gran quantità di auto e autobus vanno a raggiungere la tangenziale percorrendo un tratto di divieto d'accesso. Nessuno, dico nessuno, controlla.
Le biciclette: senza fari, senza catarinfrangenti, completamente fuorilegge.
Ma ciò che è più inquietante è l'omertà dei politici su questo tema. Ho posto più volte la domanda: ma qual'è il problema per cui non si fanno i controlli? Mai nessuna risposta. L'ho posta al centrosinistra (e.g. Menichetti, su queste pagine), ma anche al centrodestra (e.g. chi era autorizzato a scrivere su recsando). L'ho chiesta anche all'Amè, ma anche lei ha glissato.
Vogliamo chiarire questa cosa una volta per tutte? |