>Per favore, cerchiamo di non usare la questione "donna" a sproposito: per eleggere un vicepresidente del consiglio - che sia uomo o donna - sarebbe più opportuno valutare se ha un minimo di esperienza di consigli comunali. Se uno fa il consigliere per la prima volta, sarà il caso che prima impari a fare il consigliere e si impratichisca delle questioni istituzionali e di gestione dei lavori del consiglio comunale. Poi, una volta acquisita la NECESSARIA conoscenza ed esperienza sul CAMPO, potrà aspirare a fare il vicepresidente. Questo vale, beninteso, sia nel caso del consigliere Ponte (eletto vicepresidente) sia per Prestia o Salamina. Insomma, è vero che uno che ha fatto il consigliere può essere ugualmente un pessimo presidente (per esempio arrogante e presuntuoso come è stato Compagnone) ma un consiglio comunale dovrebbe badare all'esigenza che, per coordinare e dirigere i lavori del consiglio, presidente e vicepresidente dovrebbero avere un po' di conoscenza del consiglio comunale (condizione necessaria ma non sufficiente) e le altre qualità che li rendano idonei al ruolo (quelle che Compagnone non aveva nel modo più assoluto)
Credo anche io che un vice presidente del consiglio comunale debba avere una certa esperienza (non posso dire se Compagnone l'avesse o meno ma non credo che c'entri) e che quindi sia poco importante che sia uomo o donna. Comunque, non ti nascondo che sarei stata più contenta se avessero trovato qualche donna in grado di sostenere il ruolo. In ogni caso, direi che il solo fatto che il vice sindaco e assessore ai lavori pubblici, arredo urbano e mobilità sia una donna, e soprattutto una donna come Simona, che stimo tantissimo, è già una grande fonte di soddisfazione e contentezza (almeno per me).
Ciao
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07/06/2012 - 