Cara Barbara, non era mia intenzione entrare nel merito delle scelte di vita personale. L’argomento riguarda i servizi sociali che la pubblica amministrazione deve cercare di assicurare con senso di giustizia e nel rispetto delle leggi. Le religioni e le varie culture di oggi o del passato hanno influenzato e influenzano i comportamenti delle popolazioni, ma ogni donna e ogni uomo è libero di fare le scelte che preferisce.
< All'epoca della stesura della Costituzione, vi erano in Italia aree geografiche estremamente disagiate (pensiamo ad esempio al Veneto ed al meridione) dove le famiglie avevano otto, nove, dieci figli che vivevano in condizioni di indigenza. Le cosiddette "bocche da sfamare". La modernizzazione e l'evoluzione culturale e dei costumi si e' riflessa subito in un'immediata riduzione della prolificita', grazie anche alla diffusione dei metodi anticoncezionali. Oggi in Italia chi decide di avere piu' di quattro figli (ma anche quattro sono tanti) lo fa con delle precise motivazioni, spesso religiose.
Queste analisi sono giuste, ma converrai che l’involuzione della natalità prese avvio verso la metà degli anni sessanta ed oggi il quadro demografico è quello di un popolo vecchio che trova equilibrio importando manodopera dai paesi del terzo mondo. La Francia si trovava nella nostra situazione e, nonostante la forte immigrazione proveniente soprattutto dalle ex colonie ha sviluppato quasi trent’anni fa politiche familiari dirette a rendere libere le donne di scegliere se e quando mettere al mondo figli. In particolare attraverso un modello d’imposizione fiscale, che tiene conto del carico familiare e di assicurare servizi quali asili nido aziendali e altre provvidenze. Oggi in Francia nascono all'anno 12 bambini ogni mille abitanti e in Italia 9 ogni mille abitanti.
< E con questo non sto negando l'importanza della famiglia come nucleo fondante della societa' o dicendo che sussidi alle famiglie con figli o con anziani e disabili non siano giusti. <Semplicemente dico che non ritengo il numero di figli un indice di virtu' alcuna (anzi, in alcuni casi la ritengo incoscienza allo stato puro), e che le situazioni di disagio sono di varia natura, e che un anziano solo (tecnicamente un single) non e' meno meritevole di attenzione di una coppia con tanti figli, avuti per propria deliberata scelta.
Credo che ci sia un grosso equivoco. L’Ente locale deve avere la stessa attenzione per tutti i casi di disagio socio economico e San Donato dispone di servizi sociali di buon livello. È l’Italia, che nonostante ciò che è scritto nella carta costituzionale, ha trascurato e trattato ingiustamente fino ad oggi la famiglia. Non si tratta di riconoscere delle virtù della famiglia, bensì semplicemente la sua esistenza da cui vengono i cittadini di domani. La famiglia viene prima dello Stato e non è un’invenzione di una religione. Si hanno tracce della sua esistenza (in forme similari a quella attuale) fin da tremila anni prima di Cristo.
L'argomento ha molte sfaccettature ma è meglio fermarmi qui. Spero almeno di essere riuscito a non aggravare la situazione :-)
Ciao Luigi
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