Ciao ,
Ho apprezzato tantissimo il racconto della tua esperienza, segno di un "restiamo umani" che purtroppo è sempre più raro. Molte di queste persone vivono nella diroccata Cascina San Francesco, numerose sotto il cavalcavia di via Cassinis-rogoredo, alcuni addirittura avevano le tende tra gli spartitraffico. Da Via Sant' Arialdo - Chiaravalle dopo i vari sgomberi non mi pare se ne vedano, ma è un po' che non ci passo. Spostati da uno sgombero all' altro si accampano dove possono, in baracche che spesso d' inverno sono a rischio di incendio. Non conosco direttamente queste persone ma ho conosciuto (mi occupavo dello sportello immigrati) quelle ospitate qualche anno fa ad Opera dopo uno sgombero in pieno dicembre che aveva lasciato al gelo, letteralmente senza un tetto molti bambini piccoli. Chi li ha conosciuti ha superato molti pregiudizi, trovandosi di fronte una situazione che è semplicemente di povertà e miseria. Siamo lontani dall' immagine dello "zingaro" con macchinone e roulotte, si trattava di persone che vivevano in villaggi poverissimi in Romania , venuti qui a vivere in baracche in cerca di una opportunità ,molti svolgevano qui lavori di bassa manualità (stando attenti a non farsi riconoscere come rom), altri mendicavano o andavano a cercare di recuperare qualcosa tra i rifiuti. Cittadini europei sulla carta, emarginati nei fatti. Il lavoro svolto dalla Casa di Carità di Don Colmegna e da tanti giovani volontari di Opera ha permesso di costruire un rapporto con queste persone basato su un patto di collaborazione , portare i bambini a scuola e svolgere attività educative e di animazione , trovare lavoro e soluzioni abitative per i genitori, con tutti i limiti e la fatica dovuta agli scarsi riscontri da parte delle istituzioni. Ad Opera poi è finita come è noto con i roghi delle tende e i proclami xenofobi (mentre gli abitanti del campo non avevano dato il minimo motivo di risentimento alla popolazione) e con la vittoria alle successive elezioni del leghista che aveva capeggiato la rivolta. Se un insegnamento si può trarre da quella vicenda è che la demagogia del “cacciamoli via” ha pagato sul breve periodo elettorale ma ha lasciato immutati i problemi , che devono essere affrontati insieme dai comuni dell’ area metropolitana senza scaricarli sul vicino. Sarebbe bello se il nostro comune nell' affrontare la questione proiettasse anche ” Opera gagia” il film realizzato su quei fatti da con il supporto della Provincia. Aiuterebbe tutti a capire meglio. E magari trovassimo il modo di regalare qualche bicicletta ai bambini del campo, che la desiderano come tutti i bambini del mondo. Enrico |