>Negli anni '70 ho vissuto diversi anni, da rappresentate del principale cliente, in diverse fabbriche italiane di livello mondiale. In una di queste (azienda a partecipazione statale) su 800 dipendenti, 45 di essi costituivano la rappresentanza sindacale interna ed erano praticamente in permanente riunione o giravano per lo stabilimento a spese di chi lavorava. > > > Leggendo i tuoi interventi, Luigi, mi convinco sempre più che la volontà di modificare l'art. 18 è una questione ideologica. Il che mi fa pensare a tutte le discussioni precedenti a questa, in cui si parlava di passate e morte ideologie del Novecento: nella realtà le ideologie sono vive, ancor più nella reazione che esse suscitano. Gli esempi che citi appartengono alla storia ormai. Oggi, il popolo dei lavoratori ha subito una frantumazione tale che è impossibile paragonarlo a ciò che citi tu: prima dell'art.18, l'ennesima spallata volta a indebolire le istanze dei lavoratori, il mondo del lavoro ha dovuto subire i contratti atipici, a progetto, co.co.co, che, partiti promettendo un aumento dell'occupazione, hanno di fatto solo abbassato diritti e reddito dei lavoratori; l'aumento dell'età pensionabile, che costringe a lavorare persone oltre l'obsolescenza delle loro competenze e resistenza fisica e impedisce il ricambio generazionale; la delocalizzazione delle imprese verso paesi con minori diritti dei lavoratori. E il mondo della piccola impresa gli studi di settore e la definizione di "congruo e coerente" che, chiunque abbia avuto esperienza, è un ennesimo cappio al collo di chi vuole fare impresa onestamente tentando anche di assumere. Il mondo del lavoro è un mondo frantumato, diviso, parcellizzato, in cui le persone spesso non riescono a trovare protesta migliore che salire sulle torri o darsi fuoco, e pensare a un art. 18 capace di dare "troppo" potere ai sindacati, oggi, è veramente anacronistico. Oggi, se vogliamo, è già tanto che un lavoratore non debba pagare per lavorare. Già molti, se non tutti, stiamo pagando una pensione di cui non usufruiremo, per darla a chi la sta ricevendo ora. Il tutto per creare questo nuovo mondo del lavoro http://www.youtube.com/watch?v=iSQFKbD71a4 |