|
FORUM DI
DISCUSSIONE
FORUM: Varie
|
<<precedente
| <prec. in argomento |
invia |
stampa |
succ. in
argomento> | successivo >> |
l'asta del Cardinale (mes #100697)
di Andrea Lanzoni
il 01/12/2012 12:44:26
|
messaggio letto 710
volte
(2 risposte)
|
in risposta a Sergio Solimena
(mes. #100695)
|
> l'integralismo laicista quale sarebbe?
Fino a, circa, il XIX secolo nella società occidentale c'è stato un integralismo religioso. Non tanto a livello di governanti, che spesso anzi contrastavano e combattevano la chiesa: c'è stato a livello di coscienza collettiva. Complice l'ignoranza diffusa e l'arretratezza o meglio, l'inesistenza della Scienza, la gente aveva poco a cui pensare e la religione trovava posto nelle coscienze, quasi per 'mancanza di concorrenza'.
Da un paio di secoli, abbracciati come un'elica del DNA, sviluppo scientifico e positivismo filosofico sono cresciuti in maniera esponenziale. La cronica lentezza della Chiesa nel comprendere e rispondere a segni del tempo ha praticamente spianato la strada alla proposta di un mondo più comprensibile di quello ultraterreno. Dai benefici di una vita dell'aldilà si é passati al godimento presente di benefici tangibili. Il richiamo é stato irresistibile e senza precedenti nella Storia umana. Con la propria intelligenza e il proprio duro lavoro si può vivere veramente bene! Mai nella Storia una cosa del genere era stata possibile.
Si è quindi formato il concetto di laicità che ha espanso il suo significato semantico: se una volta i laici erano i non-chierici, oggi laici sono praticamente ....tutti. La laicità ha pervaso le Costituzioni degli Stati, oggi tutti gli Stati europei sono laici.
Qui però é anche nato il corto circuito: da qualche decennio si é confuso 'Stato laico' con 'Stato dei laici'. I padri costiuenti italiani e negli Stati europei ricorsero alla laicità come garanzia di libertà per tutti: mai hanno teorizzato un 'colpo di Stato da parte dei laici'.
Anche se non nelle intenzioni dei padri costituenti, è sotto gli occhi di tutti che da diversi decenni vi é un arretramento della dimensione religiosa sia come fedeli che come presenza nella società. Parimenti vi é una progressiva occupazione della società da parte di 'laici'. Questi 'laici' intransigenti sono definiti 'laicisti'. Laicista é colui che mira ad emarginare il religioso dalla vita civile negandogli addirittura la sua essenza che, nel Cristianesimo, é ineluttabilmente relazionale. La religione confinata alla sfera privata é un'invenzione laicista: non è applicabile perchè snatura la stessa essenza di questa religione.
Come tutte le correnti storiche, dal corto circuito all'ubriacatura il passo é breve: - professori dell'Università la Sapienza impedirono a Ratzinger di tenere una lezione in nome della laicità (ma in realtà era in nome del laicismo) - scuole e welfare gestito da istituzioni religiose sono tollerate solo per convenienza economica: nel pensiero laicista non dovrebbero esistere ma dovrebbe fare tutto solo lo Stato (occupato da laici)
Questi sono alcuni esempi, non sto a ripetere la storia, che ogni tanto ritorna, sull'esposizione del crocefisso perchè la trovo una battaglia di due schieramenti di retroguardia.
Quello che però sociologicamente é innegabile é la marginalizzazione della religione dalla vita civile. Raramente, quando uno é marginalizzato, chi prende il suo posto lo fa in modo illuminato: quasi sempre punta al progressivo integralismo del proprio pensiero. Come dicevo all'inizio di questo post, per secoli il clero ha progressivamente portato avanti un integralismo religioso. Oggi sta avvenendo il progressivo integralismo laicista.
|
<<precedente
| <prec. in argomento |
invia |
stampa |
succ. in
argomento> | successivo >> |
Segui la discussione:
|
|
RecSando
non è responsabile del contenuto dei messaggi presenti nei forum e del
loro uso,senza autorizzazione, fuori e dentro questo sito. Ogni
inserzionista si assume la totale responsabilità dei messaggi inseriti.
Se noti un messaggio non adatto segnalalo all'amministratore
|
|