Allora, il link corretto, che quell'altro mi dà errore:
http://www.unodc.org/documents/data-and-analysis/statistics/Homicide/Homicides_by_sex.xls
La tabella è interessante nelle due ultime colonne: Males rate per 100,000 ; Females rate per 100,000
Fra i paesi europei l'Italia, irlanda, danimarca e norvegia hanno 0,5 donne assassinate per 100.000 abitanti. La grecia 0,3. Altri paesi come islanda, san marino e andorra non credo facciano testo visto l'esiguità della popolazione. Tutti gli altri hanno valori superiori. La Finlandia è decisamente pericolosa, non solo per le donne. L'Italia, in questa classifica, si racconta come fra le più sicure del mondo per le donne.
Colpiscono anche altri dati: i marocco ha 0,3 donne uccise per 100.000 abitanti. Gli USA 1,9, il civilissimo Canada 0,9.
I dati non sembrano seguire il tasso di maschilismo del paese.
E' interessante notare che i paesi in cui le donne muoiono più dei maschi sono solo 3: slovenia, corea e malta.
Vorrei sottolineare che qui si parla di omicidi e di proporzioni fra vittime maschili e femminili. In questo senso non esiste in italia il femminicidio.
Questo non vuol dire che non esiste il problema della violenza sulle donne, che si manifesta non con l'omicidio ma con la violenza quotidiana, molto più diffusa degli omicidi. Questo non vuol dire rinunciare ad una società meno violenta. Ma per raggiungere certi obiettivi bisogna avere il coraggio di leggere bene le statistiche. Ha senso preoccuparsi delle donne uccise quando gli uomini sono 3 volte tanto? (In alcuni paesi i maschi muoiono 10 volte di più delle femmine.) Ha senso preoccuparsi di un evento tutto sommato raro (in Italia), quando la violenza domestica è endemica? E' cinismo affermare che gli eventi rari sono difficili da prevedere e prevenire?
Le mie sono domande. Ognuno tragga le proprie conclusioni.
ciao nicola. |