Ciao Danilo,
Ho letto - forse un po' velocemente - da Feltrinelli il libro di Ferrero. Ti dico cosa mi sembra di aver capito.
Ferrero fa un'analisi squisitamente marxista dell'attuale situazione. Non che questo sia un limite, beninteso, ma è bene puntualizzarlo perchè le premesse sono fondamentali per le conclusioni.
In sintesi, l'analisi dichiara che la crisi che stiamo vivendo è una crisi di sovrapproduzione, di speculazione finanziaria e di ingiustizia retributiva e di consumi, guidata dai capitalisti contro popoli e lavoratori.
Su questo non posso che essere d'accordo, anche se credo che anche i popoli e i lavoratori hanno la loro più o meno grande fetta di responsabilità.
Veniamo alle proposte avanzate da Ferrero. In buona sostanza, il parlamento italiano dovrebbe disdettare tutti i trattati e gli accordi UE sottoscritti in questi anni. Ecco perciò alcune delle proposte enunciate: - Trasformazione della cassa depositi e prestiti i Banca pubblica, onde contrastare il dominio BCE - Ri-negoziazione del debito pubblico italiano e leggi di controllo/regolazione delle Banche - Piano per il lavoro e l’occupazione, con riassetto idrogeologico e ambientale - Piano di risparmio energetico e di energie alternative - Piano rifiuti e raccolta differenziata - Piano di trasporto pubblico e mobilità sostenibile - Abolizione della controriforma Monti sulle pensioni, le tasse IMU, ecc. - Lotta all’evasione fiscale e re-distribuzione della ricchezza, con riforma del fisco - Abrogazione della controriforma Fornero sul lavoro, ripristinando at. 18 legge 300/70 - Eliminare privilegi casta politica e ingiustizie retributive e normative - Abolire legge Bossi-Fini su immigrazione e ridurre la spese militari - Bloccare tutte le privatizzazioni e rilanciare Beni comuni e servizi pubblici.
Alcuni di questi punti non possono che essere condivisi. Alcuni dipendono dalla ri-negoziazione del debito pubblico, che permetterebbe di liberare risorse finanziarie.
Proprio su questo aspetto, ritengo che sarebbe sicuramente fantastico trovare creditori disposti a rinunciare al loro credito, ma penso anche che non sarebbe nè giusto nè educativo. Proprio perchè questi creditori non sono solo speculatori sporchi e cattivi, ma anche risparmiatori, pensionati, fondi pensione, etc. Non pagare il debito, che ricordo abbiamo accumulato noi grazie ai governanti che abbiamo eletto, comporterebbe innanzitutto una catastrofe economica e sociale nel nostro Paese che si potrebbe risolvere solo in decenni, se non collassa il Paese.
Trovo che il libro di Ferrero soffra dei classici limiti dell'analisi marxista (ogni analisi che si rifà a un modello ne soffre): eccellente analisi, debole nelle soluzioni. Personalmente, penso lo stesso di Marx.
In estrema sintesi, la proposta di Ferrero si distingue da quella - per esempio - di Monti su un aspetto fondamentale: la prima propone un modello sociale ed economico completamente diverso da quello attuale, da realizzare con un momento di forte rottura; il secondo prevede un miglioramento del modello attuale, cercando di evitare strappi eccessivi.
Secondo me, ambedue le proposte possono essere buone o cattive. La prima è sicuramente più radicale e quindi più difficile e rischiosa.
Se ho capito male qualcosa, fammi sapere.
Un abbraccio
Luca |