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Gori: «Per molti elettori Pd irriformabile. Alle primarie ha prevalso l'apparato» (mes #101235)
di Luigi Verdicchio
il 30/12/2012 19:55:00
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volte
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in risposta a Mirco Rainoldi
(mes. #101232)
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<Penso che Bersani nei prossimi giorni dovrà monitorare bene la situazione che si verrà a creare nel PD a fronte delle dichiarazioni appena rilasciate da Gori dopo l'esito delle primarie di ieri per la scelta dei candidati. Il rischio che l'Agenda Monti possa compattare e soprattutto spostare una significativa percentuale di elettorato che aveva sostenuto Renzi, si fa sempre più concreto.
Non so cosa significhi in questo caso "monitorare bene la situazione". L'argomento è politico e Bersani da tempo ha fatto le sue scelte. Il PD sull'economia ha tre posizioni interne interpretate dall'On. Fassina, montiani e dall'On. Bersani, molto diverse tra loro e una quarta (SEL) si è aggiunta nella coalizione. Egli sostiene che un grande partito è plurale e il Segretario/candidato premier ha il compito di mediare. La prossima legislatura l'Italia dovrà affrontare vere riforme e la divisione destra e sinistra conta poco.
Oggi Bersani ha espresso un pensiero in gran parte confuso.
http://www.corriere.it/politica/12_dicembre_30/bersani-monti_a4ea1d06-5271-11e2-90d5-1b539b66307f.shtml
La frase che mi ha colpito è: «Pongo a Monti delle domande politiche: vuol mettersi in Europa nello stesso posto dove è Berlusconi o dove altro? Monti e il centro pensano che il bipolarismo non vada bene, vogliono smontarlo? E se non vogliono smontarlo da che parte si mettono?».
La ragione per cui Monti ha dovuto entrare nella competizione elettorale è l'assenza di chiarezza proprio dei due opposti Berlusconi e Bersani.
Berlusconi pur di accattare voti da quella parte dell'elettorato che è andata verso Grillo si è schierato, di fatto, contro l'Europa e ha rafforzato la sua propensione per il populismo. Per questo Monti ha già dichiarato con chiarezza la sua incompatibilità con Berlusconi.
Bersani si è alleato con Vendola, il quale è stato sempre coerentemente contro l'agenda Monti. Il responsabile economico del PD (Fassina) è anch'esso fortemente critico sull'indirizzo economico di Monti. L'On Ichino ha lasciato il PD proprio perché non ha ricevuto alcun chiarimento da Bersani nel merito della linea economica.
Dunque non è più sufficiente dirsi di centro destra o di centro sinistra.
Sono razionalmente convinto che se avesse vinto le primarie Renzi non ci sarebbero state le candidature di Berlusconi e di Monti.
Di Monti ho già detto sopra, infatti, se il candidato premier fosse stato Renzi Vendola avrebbe fatto marcia indietro e il PD si sarebbe caratterizzato con maggiore coerenza con l'agenda Monti. Ricordiamo di Berlusconi e la sua attesa dell'esito delle primarie prima di decidere la sua candidatura. Con Renzi avremmo avuto nella competizione elettorale coalizioni in gran parte stravolte e Berlusconi non avrebbe potuto più usare la sua strategia "dell'anticomunismo".
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