>Alla fine i casi sono due: o lo Stato vuole risparmiare sulla Sanità pubblica, o vuole essere uno Stato-balia che vuole entrare nelle nostre scelte. Entrambi non mi piacciono.
>Dai retta Luca, lasciamo ai cittadini la decisione di quanto rischiare, e se sono così stupidi o sfortunati da farsi male curiamoli (che è il modo migliore per farli tornare sani e produttivi) senza trattarli da ragazzini da punire per la loro imprudenza.
Giorgio, partiamo da diversi punti di vista per arrivare alle stesse conclusioni. Io credo che gli italiani debbano crescere: non può esserci sempre la collettività a far da balia, appunto.
Quindi, ritengo che ognuno possa liberamente fare quello che vuole (sempre che non nuoccia ad altri), ma deve essere responsabile delle conseguenze dei suoi comportamenti. Questo secondo me vuol dire essere adulti.
La collettività può farsi carico degli sfortunati, perchè il fato esiste. Ma non credo sia giusto che si faccia carico di coloro che vogliono rischiare la pelle per un po' di adrenalina, oppure per coloro che svolgono attività illegali, o anche per le conseguenze di un'azione assicurata.
Non è morale.
Il grado di rischio di ogni attività è ben determinato, come ti dicevo, le assicurazioni hanno tabelle molto precise.
Volendo allargare il campo, ce ne sarebbero da dire, perchè quello che volevo ribadire con questa mia provocazione è appunto il senso di responsabilità, quello che identifica un adulto rispetto a un bambino, un cittadino di una comunità rispetto a un suddito individualista.
Conosco persone che hanno scialato i loro guadagni, non lavorano con impegno, non sviluppano le loro competenze e preferiscono guardare la tv e stare su internet, si sono comprati una casa in Milano centro "perchè San Donato è un posto sfigato" accollandosi un mutuo capestro e oggi rischiano di perdere il lavoro e si lamentano che lo Stato non fa nulla. Magari reclamano anche una patrimoniale sui risparmi di chi invece ha lavorato sodo e gestito bene le sue finanze. Questa è ancora mancanza di responsabilità, mancanza di rispetto per il tuo prossimo, individualismo infantile.
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02/01/2013 - 