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Germania - Italia (4 a 3?)  (mes #101649)
di Daniele Borriero il 18/01/2013 08:23:44

messaggio letto 776 volte
0 risposte

in risposta a Mirco Rainoldi (mes. #101648)

> Daniele, forse preso dalla foga nel descrivere così bene l'argomento hai anche rovesciato il risultato nel titolo. Italia - Germania 4 a 3, anche in quell'occasione vincemmo noi !!!


Eh, eh, mi sa che sono loro questa volta a volersi prendere la rivincita. :-)
Ma a parte gli scherzi... Il mio intervento era volutamente un po' provocatorio.
Sempre più spesso, anche qui, come nelle conversazioni tra amici, emerge una "presunta" inferiorità italiana, la cui conseguenza sarebbero i sacrifici a cui noi oggi dobbiamo essere sottoposti, una specie di punizione per essere stati "cattivi". Ma se noi siamo inferiori, deve esserci ovviamente, per bilanciare e definire il concetto, qualcuno che è superiore, e qui subentrerebbe una "presunta superiorità" del popolo tedesco (il concetto non mi è nuovo...). A me questa cosa non convince più di tanto, e a livello empirico non trovo corrispondenze. Per dire: fino al 2000 ho sempre trascorso le mie vacanze in Grecia. Migliaia di chilometri in auto su e giù per continente e isole. La Grecia per molti italiani era allora un "paese povero", io lo definivo "modesto", ma vivibile e vivace e dotato di molte attrattive, soprattutto per i giovani, che di solito sono abbastanza squattrinati. Grazie AL CAMBIO, la Grecia difatti era molto conveniente. Anni dopo, con l'Euro, passammo alla Corsica. Nel 2002 ci andammo con una guida scritta qualche anno prima, quando c'era la lira. Sul versante prezzi la guida ci avvertiva, in maniera terroristica, di quanto fossero elevati. Partimmo con due macchine cariche di spesa fatta all'Esselunga. Giunti sul posto, ci accorgemmo che al Super U molti prodotti costavano meno che da noi.
Cosa era successo?
Nel 2003 tornammo anche ad Atene. La trovammo profondamente trasformata. Le vecchie auto (la Grecia applicava prima dell'Euro delle forti tassazioni sulle auto importate) avevano lasciato il posto a nuovi autoveicoli. I vecchi negozi a firme internazionali. Le nuove e faraoniche metropolitane ci fecero sfuggire degli "oh" di meraviglia. Come per il ponte sospeso Rio-Antirion, la galleria Preveza-Aktion, il nuovo aeroporto, le nuove strade.
Cos'era successo?
Beh, adesso c'era l'euro.
Tolti i rischi di cambio, le banche avevano trovato conveniente investire sui mercati dei paesi del sud Europa, che divennero anche importatori di beni dagli stessi paesi in surplus.
Le ditte che costruivano quelle grandi opere erano francesi o tedesche, in genere.
Accadde in Grecia come in Spagna, come in Italia.
Nel libero mercato, quando è veramente libero, la domanda e l'offerta definiscono l'equilibrio.
E le fluttuazioni di cambio impediscono a un paese di caricarsi di eccessivo indebitamento estero, ovvero riequilibrano paesi in surplus e in deficit progressivamente.
Già, perché se questo riequilibrio che agisce sulle valute (svalutazione di un paese e rivalutazione di un altro) non può più avvenire tra paesi con differenti economie come l'Europa con l'euro, l'eccessivo indebitamento estero (pubblico e privato) di uno stato è anche l'eccessiva esposizione di un altro.
Questo potrebbe spiegare la grande preoccupazione oggi della Germania (che intende anche riportare l'oro in patria, come abbiamo visto) , e le misure di contenimento del debito adottate per i paesi del sud Europa.
Questo articolo esamina un po' di più la questione tedesca
http://goofynomics.blogspot.fr/2012/02/la-locomotiva-deuropa-e-le-locomotive.html

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