>Riconosco in te e in molti altri italiani una sincera ammirazione verso la Germania.
Ti sbagli, Daniele. Io non ho una "sincera ammirazione" verso la Germania. Tuttavia non posso riconoscere una sostanziale differenza culturale, nel bene e nel male. Per quanto riguarda la responsabilità individuale verso la collettività a mio avviso sono - secondo i miei parametri - superiori a noi. Per altri aspetti, mi piacciono di meno. Ma dire che le uniche differenze tra Germania, Grecia, Italia, Spagna e così via siano ascrivibili alle politiche monetarie la trovo una posizione eccessivamente riduzionista. Sono soprattutto culture molto diverse che portano a comportamenti molto diversi e quindi a situazioni molto diverse da ogni punto di vista, dalla puntualità dei treni alla politica economica.
> Molti miei connazionali comprano BMW e VW perché le ritengono superiori e il mito dell'efficienza germanica è fonte d'invidia per chi è abituato a vivere in quest'Italia mal amministrata.
In tutto il mondo c'è il mito della tecnica tedesca, come dell'orologio svizzero o della qualità giapponese. Sono reputazioni guadagnate negli anni con i fatti e ora - nell'epoca dell'economia della reputazione - esse contano, eccome.
>Da parte mia se ho vissuto questo periodo ho fatto in fretta ad accantonarlo. >Ho appena ricevuto l'ennesima newsletter del villaggio tedesco in cui non ci rechiamo più da 3 anni. Una mail interamente in tedesco, come interamente in tedesco è il catalogo e la lettera di accompagnamento che mi inviano ogni anno. Quel villaggio lo rivedo ogni anno: ha strutture e bungalow uguali da 40 anni, alcuni con il tetto in eternit. Immutabile nella sostanza, come immutabili sono le VW, le Audi: trovato un filone produttivo, i tedeschi da sempre si siedono e non innovano più, fino a rasentare la noia produttiva.
Non credo che il tuo villaggio tedesco faccia statistica e non voglio dire che i tedeschi sono santi e perfetti.
> Il loro vantaggio non va trovato qui, ma nel fatto che il loro governo ha INVESTITO enormi risorse nel 2002/2004 per rendere produttiva l'industria tedesca, di fatto ha finanziato l'industria, nel contempo ha svalutato i salari rendendo la Germania più competitiva indipendentemente dal prodotto.
Il Governo, questa entità astratta, che viene dal Cielo. Come mai in Germania il governo ha agito bene e qui no? Come mai in Germania gli imprenditori investono e qui comprano squadre di calcio e ville ai Caraibi? CULTURA, è solo la cultura di un popolo che esprime i loro governanti.
>In Italia nulla di tutto questo, noi abbiamo solo aderito all'euro facendo raddoppiare i prezzi e aumentando le tasse!
In Italia abbiamo aderito all'euro e abbiamo, per questa adesione, ridotto in modo significativo il tasso di interesse del debito. Occasione d'oro per far debito e investire. Invece, paese di ignoranti e furfanti, abbiamo preso questi soldi e ce li siamo mangiati. Ora i tassi sono tornati ai valori pre-euro, non abbiamo investito e siamo pieni di debiti fino al collo. Di chi è la colpa? Della Germania? Delle banche? E' colpa degli italiani, tant'è che voteranno ancora gli stessi governanti, perchè fondamentalmente siamo ignoranti, furfanti e immaturi. Non riconoscere i propri errori e accusare gli altri ci condanna a ripeterli.
>Noi italiani possiamo fare molto, possiamo resistere portando avanti la nostra cultura come nel finale di Farenheit 451 di Bradbury e cercare con orgoglio di mettere a frutto quanto prima la nostra genialità. Con orgoglio, e senza più commiserarci per la nostra presunta inferiorità.
Ma dove la vedi questa genialità italiana? Non produce un brevetto che sia uno, non si sviluppa un idea tecnologica, non abbiamo eccellenze in nessun settore. Ne hanno tutti i paesi d'Europa, noi abbiamo mangiato tutto tra tette e culi.
>Ma per poterlo fare, bisogna dare quanto prima un calcio ai politici italiani e alla Germania.
Mi dispiace, ma io voglio essere onesto e dei miei debiti non accuso i creditori, perchè nessuno mi ha obbligato a contrarli.
RecSando
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04/02/2013 - 