>Non è una battaglia, Luca. E' un confronto. Nessuna resa :-)
Mi arrendo al confronto, diciamo. Hai delle idee molto forti che non sembrano ammettere dubbi. Personalmente, in buona parte non le condivido, o, meglio, non condivido i presupposti da cui derivano. Ciò non toglie che magari hai ragione, vedremo.
>Non pretendo di smuovere le montagne, ma semplicemente di ampliare i punti di vista.
Il problema, Daniele, è che sembra tu voglia ampliare quelli degli altri, ma sei impermeabile ad ampliare i tuoi :-) Lo sto dicendo con simpatia, non vuole essere offensivo :-)
>Possibile che qui ne domini uno solo?
Oggettivamente, qui sul forum uno che la pensa come me su questi temi non l'ho incontrato da anni. Il che vuol dire che forse mi sbaglio, chi lo sa.
>Fuori, nella vita comune, ragazzi giovani, persone comuni, non schierati politicamente, hanno le mie stesse convinzioni... Sbagliano?
Boh. Ne conosco molti che secondo me sbagliano, affascinati da chi raccoglie un insieme di teorie di per sè valide e le mette insieme creando connessioni fantasiose e verità assolute. E' il rischio della rete.
>Sbagliamo tutti a pensare che con il Fiscal Compact, il Mes etc. la politica è finita?
Diciamo che quando sei indebitato fino al collo e non riesci a crescere economicamente, perdi molto del tuo potere decisionale a favore dei creditori che ti tengono per le palle, certamente. Non è il fiscal compact il problema, ma l'indebitamento improduttivo che abbiamo accumulato.
>E con essa anche la reale speranze del popolo italiano di essere rappresentato?
Ebbene sì. E' un po' da coglioni avere speranze e poi indebitarsi. Ho sempre detto che lo Stato è occupato da briganti e mafiosi, ma guardando i sondaggi delle prossime elezioni e assistendo a questa patetica e populista campagna elettorale, ho rivisto le mie idee: gli italiani se li meritano.
>Sbagliamo tutti a pensare che quest'Europa non è stata solidale, ma si è rivelata un banchetto per pochi, in cui i partecipanti più forti cercavano di accaparrarsi più portate possibili, lasciando agli altri l'onere di morire di inedia?
Il mondo non è solidale e spesso non lo è nemmeno l'essere umano. Lo richiede quando è nei guai, ma se ne guarda bene di esserlo quando gli butta meglio. Per i paesi del Nord Europa, prima della solidarietà c'è il senso di Responsabilità. Non per nulla ci è stata la riforma protestante. Quindi, come ho sempre detto, abbiamo avuto delle opportunità e ce le siamo giocate. Ora sono cazzi nostri, purtroppo. Allo stesso modo, se avessi un amico spendaccione e fannullone che cade in disgrazia e non sembra mutare comportamento, avrei dei bei dubbi se aiutarlo.
>E io, che probabilmente come italiano, lavoratore, quindi senza santi in paradiso, subirò quest'onere, devo pensare che è solo colpa mia?
Forse non è colpa tua, nè mia, ma sicuramente della maggioranza degli italiani. E in democrazia, conta la maggioranza numerica, non qualitativa.
>Ma io cerco i responsabili, perché per me questo è stato un furto, non un sacrificio a fin di bene per il futuro mio e di mia figlia.
I responsabili sono la maggioranza dei cittadini italiani, che ha eletto dei farabutti e li ha lasciati lì perchè facevano circolare denaro a debito. Il debito e la spesa crescevano, ma nessuno diceva nulla finchè il magna-magna andava avanti (eccetto pochissimi, solo i Radicali per quanto mi ricordo). Ora che la trippa è finita, si cercano i complotti all'estero. Io invece penso che sia bene fare un po' di sana auto-critica.
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