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Non chiedetevi cosa fare, ma perché  (mes #103189)
di Daniele Borriero il 28/02/2013 16:01:24

messaggio letto 1048 volte
(1 risposta)

in risposta a Luca Isabella (mes. #103184)

>
>Scusa Daniele, ma non ti capisco proprio, sarà un mio limite. Provo a ricapitolare punto punto quello che penso a riguardo, mi dici tu, in modo possibilmente sintetico e senza link esterni, dove sbaglio:
>
>Premessa importante: siamo in democrazia e il popolo è sovrano. Se non c'è questa premessa, cade tutto il discorso.
>
>1. I cittadini eleggono dei rappresentanti

No, votano delle liste bloccate. http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_Calderoli

>2. Questi rappresentanti sono corrotti e per più rubare indebitano il Paese.

Non li scelgono i cittadini. A volte li appoggiano anche soggetti mafiosi.

>3. I cittadini non si allarmano, ma si inebriano del benessere fasullo che viene dall'indebitamento.

Vero. E i media ti danno ragione, bombardandoti di pubblicità.

>4. Tale inebriamento fa mantenere il consenso.

Vero. E' funzionale al potere.

>5. Il gioco, tirato alla lunga, si rompe e si innesta in una situazione di crescita zero e prospettive ancora meno.

Il gioco si rompe quando gli inebriati che hanno fatto debiti per comprarsi la casa o pagarsi gli studi non pagano più le rate con la banca, e i titoli connessi che le altre banche del mondo avevano acquistato per gli alti rendimenti si trasformano in spazzatura. Così gli stati per non far fallire le banche le rimpinguano di soldi pubblici, trasformando i debiti privati degli inebriati in debiti pubblici.

>6. I creditori si innervosiscono e cominciano a vendere il debito italiano e i tassi conseguentemente salgono.

I creditori capiscono che si può guadagnare giocando sui titoli di debito degli stati, sui Cds, e su altri strumenti finanziari che chi può muovere grandi masse monetarie fa fluire a suo piacimento.
Le regole studiate dai "non eletti" rappresentanti dell'Europa prevedono che la BCE non funga da prestatore di ultima istanza, ma che i titoli del debito pubblico vadano sul mercato che decide a quale interesse comprarli. Ovviamente se il paese viene giudicato ad alto rischio per vari motivi, gli interessi salgono e il debito del paese aumenta di conseguenza, per cui mentre le banche guadagnano i cittadini vanno a fondo. E' particolare l'isolamento in cui è stata fatta giacere la Grecia, a seguito della crisi del 2007.
Dopo che per anni francesi e tedeschi sono andati a braccetto con i Greci per gli appalti pubblici, quando la Grecia è andata in difficoltà per la crisi mondiale, e la situazione era ancora facilmente sanabile, l'hanno lasciata in pasto al mercato. E' questa l'Europa?

>7. Siamo prossimi alla bancarotta con una sequenza di scadenze ed emissioni di debito che rischiano di andare fuori controllo.

Sono perfettamente controllati, invece, non da noi, purtroppo, ma dal mercato.
Non andremo in bancarotta, perché se lo facessimo trascineremmo con noi tutta l'Europa.
Venderemo Finmeccanica, Eni, e poi Alfa Romeo, Enel, linee telefoniche o ferroviarie agli stranieri al miglior prezzo (per loro) e poi privatizzeremo sanità, pensioni, scuola.



>8. I creditori cominciano a dettare le loro condizioni e naturalmente chiedono di tirare la cinghia.

Secondo quanto deciso nell'OMT http://it.wikipedia.org/wiki/Outright_Monetary_Transactions

>9. Chi si è arricchito col debito - imprenditori, alcuni cittadini, funzionari, politici, Chiesa, etc. - non molla e chiede ancora soldi pena chiusure di fabbriche e di servizi pubblici.

Il debito ha arricchito banche, gruppi finanziari, e com dici tu, classe dirigente. Loro non molleranno mai finché i nostri stipendi e pensioni non scenderanno a livelli infimi :-)



>10. La recessione peggiora perchè i nostri prodotti non sono più concorrenziali e il debito ci strozza.

La recessione peggiora sì, ma anche perché crolla il mercato interno e al contempo la Germania non vende più ai paesi del sudeuropa mentre Cina pone termine alla politica espansiva. Considerando che Germania vende il 60% della sua produzione in Europa e il 5/6 per cento in Cina, l'Europa intera andrà in recessione.


>11. Le banche sono anche loro in affanno perchè piene di titoli di stato.

Vero.

>12. Si torna alle elezioni e - a parte un manipolo di buoni cristi capitanati da un comico - vengono più o meno eletti gli stessi di prima.

No, perché nel frattempo sarà successo qualcosa che lo impedirà.
Per esempio un crollo dei mercati che richiederà nuovamente interventi di urgenza.
O chi sa che altro.


>13. Ovviamente, per proseguire il banchetto occorre togliere il vincolo di bilancio, sennò non c'è trippa.
>14. Fanno una campagna a favore della *crescita*, quando l'unica cosa che vorrebbero veder crescere sono i loro portafogli, come è sempre stato (non c'è stata crescita con 2mila miliardi di debiti, cosa fa pensare che possa esserci con pochi miliardi ora?).
>
>Se quanto sopra è vero, trovo che la principale responsabilità stia nel popolo italiano. Detto questo, almeno si ripigli e cacci i responsabili. No: li rivota ancora (sic).
>
>Comunque abbiamo diverse possibilità:
>
>1. Chiedere una ristrutturazione del debito, che pagheremmo salatamente in molti
>2. Chiedere una deroga al pareggio di bilancio e al fiscal compact. Il rischio è che essendo lo Stato ancora occupato dagli stessi briganti finiremmo peggio di prima.

3. Riformare lo Stato e intanto tenere duro. E' un'operazione che richiede una grande perizia e determinazione, non vedo chi la possa fare. E poi alla fine agli italiani le riforme non piacciono, ogni volta che si cambia qualcosa c'è un mare si se e di ma che la sommerge.
>
>Dove sbaglio?

Io andrei in Europa ponendo sul tavolo i miei debiti e minacciando di non pagarli.
Se vogliono evitare la fine, gli altri accetteranno le riforme alla BCE, facendola diventare prestatore di ultima istanza senza vincoli. Poi comincerei a porre dei vincoli, dividendo banche d'affari da quelle commerciali, e soprattutto chiederei che gli squilibri europei vengano sanati.
Altrimenti qui è la fine per tutti.
Italiani e tedeschi.
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