Questo è l’articolo in cui si può leggere lo sfogo e le precisazioni del Presidente.
http://www.corriere.it/politica/13_aprile_02/napolitano-e-le-polemiche-lasciato-solo-dai-partiti-breda_80bfedc2-9b53-11e2-9ea8-0b4b19a52920.shtml
Napolitano dice nei riguardi delle reazioni dei partiti rispetto alla “sua idea di far decantare per un po' l'aria di impazzimento generale attraverso il lavoro di un doppio comitato di specialisti incaricati di «formulare precise proposte programmatiche» in grado di divenire «in varie forme oggetto di condivisione da parte delle forze politiche», è stata travisata e criticata in modo ingiusto e insolente. Giornali ed esponenti di partito - da destra ma anche da sinistra - hanno parlato di «commissariamento delle Camere», di «golpe», di «ritorno della monarchia», di «oligarchia alla corte di re Giorgio con sapore di inciucio», di «anomalia», di «presidenzialismo di fatto», di «scelta incostituzionale», di «badanti della democrazia»... sulla sua amarissima Pasqua, «il momento peggiore del settennato», nella quale si è scoperto bersaglio di una marea montante di polemiche.”
«Dopo sette anni sto finendo il mio mandato in un modo surreale, trovandomi oggetto di assurde reazioni di sospetto e dietrologie incomprensibili, tra il geniale e il demente...».
Lo stallo delle consultazioni tradizionali si riassume così: 1) l'incarico a Bersani non poteva essere dato, pena un evidente rischio di fallimento; 2) la lista Monti si era dichiarata favorevole a far nascere un governo, ma solo se avesse avuto l'appoggio di entrambi i partiti maggiori; 3) il Pdl accettava unicamente un governo di larghe intese; 4) il Movimento 5 Stelle, al quale il presidente si era rivolto in modo serio e non polemico, era di fatto fuori gioco, perché quale governo si potrebbe mai formare sulla base di un 25 per cento?
Chiudo osservando che l'Italia finirà molto male se i partiti non antepongono il bene comune (in primis l'urgenza di riforme e interventi che aiutino a superare, seppur lentamente, la crisi che attanaglia le famiglie e le imprese) agli interessi elettorali di ciascuno. |