Gianfranco, anche questo caso non sono d'accordo con te e cerco di spiegarmi.
Se tu mi insulti io ho il diritto di querelarti e se si dimostra che ho ragione tu dovrai risarcirmi. Però se io ti querelo dicendo il falso tu, a tua volta, potrai denunciarmi per calunnia, che è un po' più grave della querela.
Insomma non si può avere il diritto di insinuare, senza aver ben meditato. La Giustizia bisogna farla funzionare pienamente, ma dalla porta d'ingresso principale.
E la libertà di informazione, potresti chiedermi tu? Questa deve essere sempre garantita. Tutti i funzionari pubblici dovrebbero essere iscritti nel registro degli indagati il giorno stesso in cui entrano in carica. Tutti dovrebbero essere autorizzati ad indagare sugli atti pubblici del funzionario: i magistrati, i giornalisti, le associazioni... Chi non è d’accordo, non si faccia eleggere!
Ma tutto deve essere fatto rispettando i diritti, raccontando i fatti e senza dare un giudizio finale prima che lo abbia fatto la Giustizia. Il vero problema dunque è sempre lo stesso: la nostra giustizia è lenta, senza risorse e continuamente attaccata e discreditata.
Mettiamo a posto la Giustizia e vedrai che ciò che dice la Gabanelli non si fermerà più solo alla fase di denuncia.
Ciao, sergio
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