< Tutto vero, Luigi. Vero da decenni. Ti voglio però chiedere una cosa, senza polemica: secondo te cosa ha spinto persone e partiti ad allearsi con Berlusconi ai suoi tempi facilitandone l'ascesa? Un errore clamoroso di valutazione, interessi particolari oppure Berlusconi era una brava persona e poi se n'è andato a male?
E’ una domanda di storia italiana e anche piuttosto complessa e, quindi, poco adatta a essere trattata qui che, come sai, se scrivi più di dieci righe non ti legge quasi nessuno. Ci provo facendo sintesi. Nessuna delle tue ipotesi sono, a mio avviso, sufficienti per una meditata risposta. Innanzitutto, trattandosi di storia, si devono contestualizzare gli eventi.
Caduta del muro di Berlino (1989), fine della guerra fredda e in Italia l’azione di “mani pulite” (‘92/94) producono un vero terremoto nella politica italiana, quindi il passaggio dalla prima alla seconda repubblica. La DC, che per oltre quarantanni aveva rappresentato la grande maggioranza dell’anti comunismo e della cultura cattolica, si sfalda come tutto il pentapartito e in vista delle elezioni del ’94 i pronostici erano tutti per la vittoria di Achille Occhetto (segretario PCI e artefice del cambio di nome del PCI in PDS). Ho detto cambio di nome perché quel partito per molti anni non ha ritenuto di fare pubbliche analisi sulle sue responsabilità per avere rappresentato di fatto la cellula in Italia del comunismo sovietico.
In questo contesto Silvio Berlusconi fonda FI che si pone come forza coagulante della grande massa popolare (cultura che era e, forse, lo è tutt'ora maggioranza nel paese) rimasta senza riferimento. Vince le elezioni, aggregando (non poteva che essere così) anche quelle piccole forze di centro provenienti dalla cultura democristiana e della destra storica. Penso che per anni queste forze abbiano conservato la convinzione che Berlusconi sarebbe stato un fenomeno di breve durata.
Concludo, perciò, ricordando che il fenomeno Berlusconi è esistito a causa di quella “rivoluzione” che avvenne nella politica italiana. Tangentopoli spazzò via in un baleno tutti i partiti politici ad esclusione di quello comunista (coinvolto solo nella fase finale). Solo con il passare degli anni anche all'interno del centro destra iniziò gradualmente a crescere le perplessità sulla figura di Berlusconi, in quanto gestore dei maggiori mezzi dell’informazione e, quindi, poco compatibile con una democrazia matura. Una storia a parte ha avuto, ovviamente, la Lega Nord, che prese forza da quel contesto storico.
Spero che la sintesi sia stata sufficiente a chiarire che, a parte le responsabilità e i limiti degli individui, sicuramente presenti in ogni processo della storia umana e politica, le alleanze politiche siano state la normale conseguenza degli straordinari eventi accaduti negli anni '90. I partiti, inoltre, non possono che essere espressione del proprio elettorato e la legge elettorale maggioritaria ha fatto il resto. Dopo poco più di un decennio quegli alleati hanno iniziato a distinguersi nell'essere artefici anche di molti dispiaceri per lo stesso Berlusconi.
Sono, infine, personalmente convinto che il merito del suo successo debba essere ricercato in particolare nei grandi mezzi mediatici di cui dispone e nella sua grande capacità di saperli usare.
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