<Sarà sicuramente un problema di media, ma ad essere amplificate sono state finora soprattutto le questioni di bioetica. Eppure, a mio parere, l'etica si forma anche attraverso la comunicazione.
Perché fare delle contrapposizioni. Parlare di più degli aspetti sociali e dei bisogni e meno di bioetica. La bioetica è, sappiamo, argomento di forte attualità che deve essere regolata e non lasciata all'improvvisazione del tecnico o dello scienziato, mentre sul piano dei bisogni e della lotta in difesa dei minori sono attive numerose iniziative che, spesso sono esse stesse a dare evidenza dei fenomeni. Si può e si deve fare di più, ma non per questo dobbiamo sottacere quanto accade all'essere più indifeso che esista. Sentire ad esempio che dell'aborto non si debba più parlare solo perché un referendum ha sancito la sua legalizzazione. Mi verrebbe da ricordare che i soggetti, cioè bambini non nati non hanno votato.
Tenendo vivo l'argomento, invece, si danno segnali positivi che in tanti casi portano la ragazza madre o la coppia in difficoltà ad accorgersi che esiste, ad esempio, il movimento per la vita e vengono a conoscenza della legislazione che in Italia è tra le più vicine a queste pietose situazioni. Insomma mi piacerebbe che non si debba più scoprire che un bambino sia stato buttato in mezzo alla spazzatura, perché quella donna è stata lasciata sola.
RecSando
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