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Accattonaggio e furti, liberati 32 schiavi (mes #98929)
di Gianfranco Coribello
il 26/09/2012 08:25:41
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messaggio letto 509
volte
0 risposte
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in risposta a Giorgio Soave
(mes. #98928)
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Per sottometterli. La violenza, il terrore, sono gli strumenti che ne permettono il controllo. Inoltre, dove controllarli “fuori orario di lavoro” se non in casa del “protettore”.
La piaga è alimentata dal buonismo, aiutare il prossimo è un dovere che può riempirti di gioia, ma è bene farlo tramite quei canali consolidati. Inutile lavarsi la coscienza con i 50 centesimi di elemosina, sapendo ora oltremodo dove finiscono.
Nei cantieri si racconta che si lavori per 5€/ora, a testa bassa e senza fiatare. Alla sera quando passi alla cassa ne danno 3, se te li danno. Se Ti lamenti sono botte e lavoro perso.
gf =====
> Se davvero quei poveri mendicanti fruttavano 60.000 euro al giorno, cioè 2000 ciascuno, perchè maltrattarli ? Avrebbero potuto ospitarli al Grand Hotel. > >Probabilmente quei poveretti venivano venduti dalle loro famiglie in cambio di un po' di soldi, e mendicando dovevano restituire i soldi dati alle famiglie e rimborsare l'organizzazione che li portava in Italia. Come quella che porta qua le prostitute slave e nigeriane, anche loro schiave (e chi si accompagna a loro deve avere un bel pelo sullo stomaco...). > >Questo mi ricorda molto il film "Il tempo dei gitani" di Kusturica. >
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