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Sugli e-book  (mes #99195)
di Nicola Gargamelli il 03/10/2012 16:03:11

messaggio letto 377 volte
0 risposte

in risposta a Nicola Gargamelli (mes. #99194)
E questo è il mio pensiero:

Sono un felice acquirente di un lettore di ebook da qualche mese.

Prima cosa da chiarire una volta per tutte: un ebook non è un libro, come non lo è un’iscrizione sulla pietra, come non lo è un rotolo manoscritto di pergamena. Un libro stampato ed un ebook sono due cose concettualmente e fisicamente diverse. L’uso dell’oggetto libro e dell’oggetto ebook possono sovrapporsi, nel senso che un libro di carta si può convertire in un libro elettronico, o viceversa, ma i due oggetti rimarranno diversi, si useranno in modo diverso e si scriveranno in modo diverso.

Per apprezzare appieno la differenza, però, non basta leggere un ebook (o un file contente testo) sul monitor di un pc. Non si può leggere un’opera di un certo respiro sul monitor di un pc, a meno di non spaccarsi gli occhi. Ci vuole un ereader (i nomi inglesi fanno schifo, ma li userò lo stesso, abbiate pazienza) e, sì, ci vuole anche un pc e una connessione a internet. Ecco, ora avete tutto l’occorrente per provare la differenza.

Dico cose ovvie, ma le cose che abbiamo sotto gli occhi spesso non le vediamo:

1) i file degli ebook non pesano. (Ve lo dice uno che ha spostato qualche quintale di libri per il trasloco.) Occupano forse dello spazio nel vostro hard disk, ma un file di testo ormai è una goccia d’acqua nell’oceano che abbiamo a disposizione in ogni dispositivo elettronico. Potreste portarvi dietro la biblioteca di quartiere in pochi grammi di peso.

2) gli ebook sono facilmente copiabili (alla faccia dei DRM).

3) gli ebook sono facilmente pubblicabili in rete (da qui la necessità di un pc o altro dispositivo collegabile in rete. Alcuni ereader fanno tutto da soli!). Ovvero chiunque può scrivere qualcosa e crearsi il suo ebook e convincere qualcuno a leggerlo. Questo pone già il primo problema: la qualità del testo non è garantita da nessuno. E la prima buona notizia: è più facile esprimersi e far sapere al mondo quello che si vuole dire.

4) gli ereader consentono di ricercare velocemente una parola nel testo dell’ebook, di tradurla e di fare una veloce ricerca in rete (l’indice analitico non ha, forse, più senso).

5) se l’ebook è fatto bene, si può saltare in vari punti dell’opera attraverso link appropriati. (v. bibliografia, note, sommario.)

6) l’ebook può essere aggiornato, corretto e sostituito a prezzi irrisori.

7) gli ebook sono molto sensibili all’evoluzione tecnologica. Secondo problema: fra 100 anni i nostri ebook saranno ancora leggibili? E fra 1000?

8) senza energia elettrica e mezzi per la lettura (ereader) gli ebook non sono leggibili.

Queste sono le principali differenze fra un ebook e un libro. Le differenze fra libro ed ebook influenzano la lettura, il modo di scrivere e i contenuti. Ma questa affermazione non l’argomenterò oltre, non oggi. Comprate un lettore, scaricatevi alcuni ebook e vedrete da voi. Modifica, questa differenza, anche il modo di percepire il testo scritto: sempre accessibile, manipolabile, copiabile e consultabile.

Conseguenza di quanto sopra, chi afferma che “per la letteratura [...] il supporto è secondario” (Nicola Lagioia) dimostra di non aver capito bene la differenza fra un ebook e un libro.

Il fatto che in un presente prossimo venturo leggeremo la Divina Commedia su un ereader non significa che questa lettura fosse quella immaginata da Dante. Dante ha pensato e scritto l’opera per usarla in altro modo e noi stiamo, in qualche modo, tradendo l’idea originale. Potremmo leggerla su un manoscritto? No, ovviamente. Da molti anni ci siamo abituati a leggerla su un libro stampato e non potremmo fare diversamente, come domani non potremo fare a meno di leggerla su un ereader, ma i lettori la percepiranno in modo diverso. Questa cosa è inevitabile.
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