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Pressione fiscale  (mes #99733)
di Luca Isabella il 22/10/2012 11:16:40

messaggio letto 456 volte
(1 risposta)

in risposta a Sergio Solimena (mes. #99729)
Ciao Sergio,

>sei proprio sicuro che il 55% di tasse non sia già al netto del 17% del PIL sommerso?

Da quanto ho letto sembra essere al netto. Per quanto riguarda la mia esperienza personale da libero professionista senza redditi alti, tra tasse e contributi obbligatori se ne va oltre la metà del fatturato. Quello che mi rimane viene ancora tassato dalle imposte indirette e quello che risparmio sulle imposte varie su c/c e piccoli investimenti. La mia impressione è di essere ben oltre il 70%. Se ciò corrispondesse a servizi di eccellenza, ne sarei quasi felice. Ma così non è e non sembrano esserci speranze di miglioramento, anzi.

>Però mi faccio una domanda. Perché si lamentano così tanto Confindustria e Confcommercio e non chiedono, con gli strumenti che hanno, di mettere fine a questa situazione?

Non credo che ci possano essere ricette facili a questo punto. I governanti hanno saccheggiato e indebitato la collettività a tal punto che siamo ormai in balia dei creditori...

>E' vero che qualcuno riuscirà a dimostrarmi che paga il 70% di tasse, ma spesso questo è solo la parte negativa.
>La parte che non viene mai mostrata è che chi sta bene, o molto bene, ha anche la possibilità di investire, e di pagare solo il 21% di tasse sui ricavi, di accedere a crediti agevolati.

Questo è un discorso molto ampio. Supponiamo che esistano veri imprenditori, il che è tutto da dimostrare. E che questi imprenditori vogliano investire per sviluppare la propria attività. In un contesto economico come quello attuale, tali investimenti avrebbero tempi di payback incerti e lunghissimi. Con i BOT al 5 e rotti percento, personalmente avrei qualche dubbio su dove mettere i miei soldi: in un'attività imprenditoriale rischiosa e incerta, oppure in un titolo di Stato. Questo solo come esempio, l'argomento è appunto molto ampio.

> Altri riescono ad evadere, fino al 100%, e crearsi paradisi fiscali.

Purtroppo è vero e spesso consentito dalle Leggi.

>Insomma, alcuni, da una parte sono vittime, pagando tasse alte su ciò che sono costretti a dichiarare, e privilegiati per i tesoretti che riescono ad occultare.

Certo. Un problema è che ciò è ammesso per le grandi corporation, mentre viene visto negativamente per le piccole realtà.

>Facciamo così. Impediamo a tutti di evadere, tassiamo i redditi nello stesso modo, includendo anche quelli finanziari, ed eliminiamo il sommerso e la concorrenza sleale fatta con i soldi delle organizzazioni criminali.
>Man mano che procediamo in questa direzione abbassiamo a tutti le tasse.

Aggiungerei una cosa. Anche se tutti pagassero le tasse (c'è da dire che in questo modo molti business sparirebbero insieme a moltissimi posti di lavoro), se questi soldi vengono poi rubati il risultato non cambierebbe. Quindi, al primo posto occorre l'eliminazione della classe dirigente che ha governato il paese almeno negli ultimi 20-30 anni, rendendoli non più eleggibili per evidente incapacità, al minimo. Hanno creato un danno enorme al Paese e devono pagare. Ma soprattutto devono essere messi nelle condizioni di non nuocere più.

In ogni caso, quando emetto una fattura per un duro lavoro ottenuto con fatica e penso che oltre il 50% se ne va a fondo perduto, lo scoraggiamento è difficile da contenere.
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