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I grandi evasori (mes #99837)
di Mirco Rainoldi
il 25/10/2012 11:26:11
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messaggio letto 432
volte
0 risposte
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in risposta a Giorgio Soave
(mes. #99783)
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> >Appunto. Perchè l'italiano "che continuo a citare" non paga le tasse nella sua patria, come fa Ryanair ? A meno che non sia residente in Inghilterra. Ma allora perchè si impiccia della politica italiana ? > >"i dipendenti che nell’arco di dodici mesi soggiornano nello stato estero per un periodo superiore a 183 giorni, ma sono considerati residenti in Italia in quanto hanno mantenuto in Italia i propri legami familiari ed il centro dei propri interessi, (o addirittura la residenza), pagano le tasse in Italia" >
Chiarisco nuovamente: Davide Serra è cittadino italiano che, avendo trovato lavoro all'estero (come peraltro tanti nostri giovani), risiede 365 giorni all'anno a Londra dove vive abitualmente e paga le tasse in qualità di residente in l'Inghilterra. Per cui non stiamo parlando di italiani che, possano essere tutti fulminati, per convenienza hanno trasferito fittiziamente la residenza a Londra (leggi il tanto osannato Valentino Rossi) o peggio ancora a Montecarlo. E' per questi ultimi che tutti noi paghiamo anche le loro tasse per i servizi che usufruiscono quando periodicamente rientrano in Italia (comunque la Guardia di Finanza li sta stanando ad uno ad uno). Altro punto: una legge dello stato italiano ha ormai da anni previsto il voto per gli italiani residenti all'estero per cui il succitato Serra ha la possibilità di votare regolarmente, di norma per corrispondenza come fanno tanti altri cittadini italiani non residenti, ad ogni tornata elettorale. Questo dovrebbe chiarire il perché sia così tanto interessato alla situazione politica italiana, paese d'origine in cui potrebbe benissimo rientrare come e quando lo desidera ed a questo punto, ristabilita la residenza, pagare le tasse. Ripeto questa situazione è comune a milioni di italiani che per svariati motivi, ovviamente leciti, hanno trasferito la residenza in altro paese, ma che comunque mantengono la loro natura di cittadini italiani. Tra l'altro questi connazionali sono ben noti al fisco italiano in quanto devono essere iscritti, per non perdere le loro prerogative, ad un apposito registro tenuto dai Comuni (di norma l'ultimo di residenza prima del trasferimento all'estero o quello dei parenti d'origine) denominato A.I.R.E. - Anagrafe Italiani Residenti all'Estero.
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