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[film] C’era una volta in Anatolia (mes #97593)
di Nicola Gargamelli
il 23/07/2012 14:11:55
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messaggio letto 635
volte
(1 risposta)
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Titolo: C’era una volta in Anatolia Paese, anno: Turchia, Bosnia, 2011 Durata: 150 min Genere: drammatico Regia: Nuri Bilge Ceylan Sceneggiatura: Nuri Bilge Ceylan, Ebru Ceylan e Ercan Kesal Montaggio: Bora Gökşingöl e Nuri Bilge Ceylan Scenografia: Çagri Erdogan e Dilek Yapkuöz Ayaztuna Premi: Festival di Cannes 2011: Grand Prix Speciale della Giuria
Voto personale: 7
Un’avvertenza doverosa: se il vostro cinema preferito è quello holliwoodiano, dove succedono cose e ci sono finali che lasciano più o meno soddisfatti, allora questo film non è per voi. Il film dura due ore e mezza, è senza colonna sonora e tutto si svolge con tutta calma, senza effetti speciali e inquadrature movimentate.
La storia è semplice e il suo racconto non pregiudica la visione del film: un assassino reo confesso deve condurre la polizia sul luogo dove è stato seppellito il cadavere. Solo che l’assassino non ricorda esattamente il luogo della sepoltura. Era ubriaco, i luoghi sono effettivamente molto simili, la ricerca inizia di sera e continua di notte. O forse l’assassino vuole temporeggiare o prendere in giro la polizia. E questo è il primo tempo. Nel secondo tempo si trova il cadavere e si fa l’autopsia. Fine della storia.
Interessanti invece i temi trattati nel film: la morte e la sua assurdità il tema centrale. Ma anche la famiglia, con i suoi drammi; la politica turca, con il desiderio di entrare in Europa e i problemi dei piccoli comuni; il senso religioso della morale e della vita (Allah è ben presente nel film); la pietà e l’umanità del medico che eseguirà l’autopsia. E’ da notare che questi temi sono tutti visti da un’angolazione maschile. Le donne sono praticamente assenti dal film. Tranne in un caso: il procuratore che segue le indagini e che vaga assieme al commissario di polizia e al medico per le campagne dell’Anatolia alla ricerca del cadavere racconta a quest’ultimo un caso strano: la morte di una donna. E’ questo racconto, in realtà, la portante narrativa del film, quel qualcosa che vi permetterà di stare seduti per due ore e mezza al cinema.
Buona visione. |
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