<Nessuno può spiegarselo.....sorge però il dubbio che il suo alto senso di fedeltà al Sindaco e la concomitanza della questione Campagnetta, che ha tenuto il campo per l'intera legislatura, possa avere condizionato oltre misura quell'ardore di servitore dei cittadini che la giornalista si affanna ancora ad attribuirgli.
Penso che sia necessario un ulteriore chiarimento, pur sintetico, perché non tutti possono essere a conoscenza "della questione Campagnetta" e della relazione che lega l'ex consigliere Marino a quest’area, ultima area verde di ca. 60 mila mq, situata tra Via Di Vittorio (lato San Giuliano) e via Marcora,
L’area era stata fino ad ora risparmiata dalla massiccia edificazione, che caratterizza via Di Vittorio / via Parri, perché 50 anni fa era stata destinata alla realizzazione del canale navigabile. Progetto mai avviato e l’area è tornata nella disponibilità della proprietà per decorrenza dei termini di legge. Nella scorsa legislatura del Sindaco Dompè si è però aperto un confronto sui diritti rivendicati dalla proprietà (ricavo economico attraverso la sua totale o parziale edificazione) con quelli dei cittadini, i quali attraverso una significativa petizione hanno chiesto che quell'ultimo spazio verde fosse destinato ad uso pubblico (trasformazione dell'intera area a parco pubblico). L'argomento ha investito il consiglio comunale che ha approvato un indirizzo che consentirebbe la parziale edificazione e la realizzazione a parco della parte restante. Durante la trattazione e la votazione del provvedimento l'ex consigliere Marino ha lasciato l'aula in osservanza del regolamento, che obbliga ad assentarsi i consiglieri che sono in conflitto d'interessi rispetto al provvedimento in discussione. Detto obbligo sussiste sia quando si tratti di interesse proprio dei Consiglieri, sia dei rispettivi coniugi, parenti od affini fino al quarto grado civile.
Ho voluto fare questa precisazione affinché sia chiaro che il comportamento dell'ex consigliere è stato corretto e ineccepibile sul piano legale. Il mio rilievo invece interessa la sfera politica, avendo riscontrato incoerenza nella veste di consigliere comunale rispetto all'immagine di tutore dell’interesse dei cittadini su cui aveva chiesto il voto nel 2007 e che ora, cessata la funzione pubblica, sembra voglia riprendere ad interpretare il vecchio ruolo come se fosse stato all'estero nei cinque anni passati.
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