<Qui si ha sempre la tendenza ad attribuire responsabilità ai "sistemi", la "società", i "mercati", il "contesto storico", come se le persone fossero burattini. Soprattutto quando le persone compiono attività discutibili. Se invece fanno cose positive, è merito loro.
Evidentemente qualunque cosa io dica tu hai una convinzione radicata e potremmo chiuderla qui.
Tu credi che un partito sia in balia della volontà dei propri leader. Se così fosse il proprio consenso elettorale si ridurrebbe ai loro amici amici più stretti e poco più. Un elettorato anticomunista e di area cattolica non accetterà supinamente di schierarsi a sinistra. Stessa cosa avviene sul fronte della sinistra. La base ideologica si è ridotta oggi ma è tutt'ora dirimente negli orientamenti dei partiti.
Il secondo aspetto FONDAMENTALE che tu vuoi ignorare è la legge elettorale. Con il sistema maggioritario degli anni '90 ed oltre, i partiti non appartenenti alle due ali di destra e sinistra sono stati costretti alla scelta. Ecco che interviene il contesto storico di una Italia radicalizzata pro o contro il comunismo. L'alternativa all'alleanza con FI era la scomparsa del partito.
Non ti sarà sfuggito che solo con il cambio della legge, in cui è ricomparso un sistema elettorale proporzionale con sbarramento, è stato possibile riprendere la propria identità e distinguersi da Berlusconi.
Tutto ciò dovrebbe farci riflettere sulla legge elettorale che l'Italia dovrà darsi nel futuro. Dovrà, a mio avviso, assicurare la governabilità per quanto non tutto dipende dalle legge, ma soprattutto il rispetto dei principi della democrazia. Ecco il sistema tedesco è coerente a questi principi.
RecSando
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