http://www.corriere.it/economia/13_luglio_06/mezzora-lavoro-in-piu-gratis-per-salvare-azienda_1ca7f378-e5fb-11e2-ad19-4496ac8ff7bf.shtml
"La Fiom-Cgil provinciale ha tuonato contro l'accordo, l'ha definito illegale e ha chiesto a Dalla Rosa di azzerare tutto e avviare un vero negoziato. Il padrone, dal canto suo, ha fatto sapere che se la situazione dovesse migliorare, a fine anno rimborserà gli operai."
"Secondo il sociologo Paolo Feltrin la via maestra di una «complicità utile» è però quella basata sulla divisione del lavoro e sull'abbassamento del costo attraverso i contratti di solidarietà. «Sul territorio di accordi così se ne fanno moltissimi e a chiederli stavolta, rispetto al passato, sono prima di tutto le aziende. E devo dire che in attesa della ripresa è questa la formula migliore per far passare la nottata. Anche i tedeschi l'hanno usata per ristrutturarsi, noi dovremmo non solo estenderla dalle piccole alle grandi fabbriche ma anche in qualche modo incentivarla con dei soldi»."
Da tempo mi chiedevo perché mai in questa nostra Italia, in nome del sacro principio dei diritti acquisiti, anche in una situazione altamente drammatica per la chiusura delle fabbriche e aziende, spesso perché gli alti costo del lavoro in Italia le inducono alla delocalizzazione, non si parli dell'esempio tedesco. Durante la crisi che la colpì per 4/5 anni negli anni '90 i sindacati e la confindustria tedesca si accordarono per una riduzione momentanea dei salari in cambio della salvaguardia di un alto numero di posti di lavoro.
Da noi c'è ancora una visione ideologica per cui, mai e poi mai si deve fare un'accordo con "il padrone" fuori dal contratto nazionale. Succede, ovviamente, che qualcuno se ne frega del sindacato e pur di superare con il minor danno possibile per la propria famiglia scende a compromessi, facendo accordi non ben controllati e, quindi, senza sufficienti garanzie.
Mi pare, questo, un argomento sul quale riflettere. |