Alcuni cenni critici

Osservando con attenzione le sue ultime tappe ci si accorge immediatamente che Libé è un pittore in progressione, che sta maturando un proprio linguaggio.
Procedendo con fantasia, bisogna riconoscergli gli ottimi risultati conseguiti tramite recenti ricerche.

Giancarlo Cerri

“ E' una pittura che da una parte fa riflettere, e dall'altra vuole coinvolgere lo spettatore attento, quello che vuole vedere oltre quei muri eretti dall'artista, oltre gli esili spazi aperti che Libé ci offre come speranza labile, che però pur sempre speranza è”.
Franco Migliaccio

“Rotture, ferite e solchi narrano, nella metafora di un caos originario, il quotidiano agire, rincorrere e recitare dell'umano esistere. La semplificazione delle forme reali e l'uso massiccio di segni e colori delle opere di Luciano Libé, si fanno dissenzione della realtà nella loro potenzialità simbolica, spinta sino a penetrarne il segreto progetto”.
Alessandra Meloni

“Sono, caro maestro Libé, i suoi dipinti, come un fresco invito a correr dentro ad essi, con lo sguardo e l'anima.Sono i suoi sogni a vibrare nelle strutture chiuse e, come immensi remi, dirigere i suoi tratti a raccontare il suo sentire”.

Malù Scovazzi

“ Le ultime opere, tutte di buona qualità riprendono i primitivi scatti di tensione luminosa, i valori spaziali la struttura dinamica, una serie di paesaggi e quadri figurativi, dove gli elementi di materia, segno, e colore spazi, sono vibranti, aperti, profondamente poetici di una sommersa drammaticità”.

Renzo Civardi