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Il
collegamento extraterrestre
L'idea
che la Terra sia visitata o sia stata esplorata da esseri intelligenti
provenienti dallo spazio viene considerata con grande scetticismo dalla comunità
degli scienziati. Queste visite, secondo alcuni astronomi, sono altamente
improbabili, anche se essi concordano nel dire che c'è la possibilità che
esistano altre civiltà avanzate, nelle miliardi di galassie che costituiscono
l'Universo. Nella nostra stessa galassia, la Via Lattea, ci sono
forse 200 miliardi di stelle di cui almeno una piccola parte possiede un sistema
planetario che rende possibile lo sviluppo della vita. In alcuni di questi, non
è improbabile che si sia sviluppata qualche forma di vita intelligente e che
questa abbia sviluppato una tecnologia molto superiore alla nostra. Nel suo
libro "The Cosmic Connection: An Extraterrestrial Perspective" (Contatto
cosmico: una prospettiva extraterrestre), l'astronomo Carl Sagan calcola
"ottimisticamente" che nell'ambito della Via Lattea potrebbero esserci
un milione di tali casi.
Perché,
allora, salvo la mancanza di prove concrete, gli scienziati non vogliono credere
che delle navi spaziali abbiano visitato la Terra? In primo luogo, abbiamo annunciato la nostra esistenza solo da poco (via
radio e solo da una trentina d'anni) al resto dell'Universo. Viviamo ai margini
della nostra galassia, e gli astri più vicini possono essere a centinaia o a
migliaia di anni luce di distanza. Ci vorrà un certo tempo prima che le nostre
segnalazioni pervengano fino a loro. Probabilmente risponderebbero per radio, ma
potrebbero avere sviluppato una tecnologia sufficiente per viaggiare ai limiti
della velocità della luce (300.000 km/s) e decidere di farci visita. Anche se
così fosse, ci vorrebbero ancora cento o mille anni di tempo planetario prima
che le loro astronavi possano raggiungerci e tornare poi a casa. Inoltre, l'idea che esseri intelligenti dello spazio
stiano facendo ronde giornaliere, o annuali, per
osservarci è, a dir poco, presuntuosa. Se si considera un milione di possibili
destinazioni con civilizzazioni avanzate, il nostro pianeta, con i suoi abitanti
comparativamente primitivi, potrebbe solo offrire un interesse antropologico.
Eppure, potremmo lo stesso meritare una gita occasionale. Se così fosse, lo
spazio dovrebbe essere affollato di UFO.
Ma
una delle ragioni principali per le quali la scienza è così scettica sulle
visite extraterrestri è che, come dice Sagan, le descrizioni delle astronavi e
dei loro occupanti sono « noiose per la totale mancanza di immaginazione ».
Le segnalazioni di incontri ravvicinati attribuiscono ai visitatori la
tecnologia umana, laddove la loro sarebbe « talmente al di sopra delle nostre
attuali capacità da apparirci assolutamente magica ». Inoltre, gli stessi ufonauti sono troppo simili ai
terrestri. Anche se le forme di vita dello spazio sono probabilmente fatte di
atomi e molecole come le nostre, considerati i fattori casuali che intervengono
nel processo evolutivo, sarebbe logico presumere che gli extraterrestri siano
completamente diversi dalla forma antropomorfa. Anche lo scrittore di
fantascienza meno dotato di fantasia non inventerebbe un personaggio umanoide
tanto banale quanto gli extraterrestri dei dischi volanti. Per queste e altre ragioni, è difficile per la scienza
accettare tutti quei turisti delle stelle che saltano follemente dentro e fuori
dalla nostra atmosfera come si dice che facciano gli UFO. E, inoltre, assai
difficile immaginare che esseri capaci di sconfiggere in modo così brillante il
tempo e lo spazio non riescano a stabilire con noi dei contatti più
convincenti.
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