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giovedì 21 novembre 2024 Ore: 19:37 |
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Maurizio, chiamiamolo così, aveva
conseguito il diploma di perito industriale e aveva fatto per anni il saldatore.
Alcuni anni prima, per motivi connessi al suo disturbo, era entrato in contatto
con un gruppo di delinquenti coinvolgendolo in reati che lo avevano condotto più
volte in carcere e in manicomio giudiziario.
"Nessuno mi ha mai creduto né mi
vuole credere, racconta, ma io lo vedo e lo sento. Mi appare di notte. E' un
uomo sui quarant'anni, d'alta statura, dai lineamenti regolari, un lampo crudele
negli occhi e mi ordina di fare delle cose che io non posso rifiutarmi di fare.
Anche ora che sono in carcere. Maurizio racconta che il suo persecutore lo ha costretto a tentare il suicidio: "Quando lui mi ordina qualcosa, io devo obbedire, non posso oppormi. Lui non vuole che parli mai con nessuno, altrimenti di notte mi tormenta e non mi lascia dormire, rinfacciandomi di avere parlato. Ora che parlo con lei so che stanotte mi tormenterà". Gli domando di riferirmi qualche
particolare in più circa le caratteristiche fisiche del suo persecutore. Egli
mi risponde che cambia abito e che in quei giorni era vestito di blu. Noto che
Maurizio indossa una tuta da ginnastica blu. Questo personaggio non ha nome,
Maurizio lo definisce 'quello là"
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