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Emilia Misteriosa
A Brisighella, all'inizio del '900, avvenne un episodio agghiacciante.
Aurelia aveva uno zio prete, vecchio e malato, che aveva servito devotamente e
curato con abnegazione. E quando lui le chiedeva come poteva compensarla di
tanti sacrifici lei gli ripeteva sempre la stessa cosa: "Quando sarete
morto dovrete venirmi a dire come si sta di là". Lo zio morì e gli fu
allestita la camera ardente al pian terreno. Quella notte Aurelia aspettava
insonne nella stanza di sopra, dove dormiva con sua sorella Leonilde. E
finalmente venne la chiamata. La sentirono entrambe le sorelle.
Ma la voce era
agghiacciante, e Aurelia non si sentiva più tanto sicura di voler sapere come
si stava di là. Ma qualche cosa la chiamava di sotto e, senza ascoltare le
preghiere di sua sorella, Aurelia prese il lume e scese la scala. Poco dopo
Leonilde sentì un grido terribile e si precipitò: Aurelia lottava contro una
forza invisibile che le attanagliava la mano e la trascinava giù. L'altra
accorse in suo aiuto, e finalmente Aurelia riuscì a divincolarsi. Ma sulla sua
mano, per parecchi giorni, rimasero le tracce livide di cinque dita.
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