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Jethro Tull
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E le trasmissioni della prima Radio scritta, continuano...... Radio Coda Ritorta
torna e lascia la parola a Andrea Matrone che ci racconta dei suoi amati
Jethro Tull:
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Giovedi 31 Luglio 1997 - Castello di Vigevano, ore 22.
Il cortile e' completamente al buio quando il suono di un flauto rompe il brusio
che pervade il luogo.
Le note mi sono familiari anche se non riesco ad associarle subito a "Song for
Jeffrey", il brusio si trasforma in ovazione ed il cortile del castello si
illumina d'improvviso.
Incredibile... inizia il concerto dei Jethro Tull.
Il ritmo della canzone scalda gli animi del pubblico, che esplode alle prime
note di "Aqualung" canzone che segue immediatamente quella di apertura.
Ian Anderson si agita come ha sempre fatto sul palco, muove le braccia, in gesti
che ricordano i cantastorie medievali, e sovente assume la posizione che e'
diventata il simbolo del gruppo, in piedi con una gamba sollevata, mentre passa
con disinvoltura da flauti di diverso tipo, alla chitarra, accompagnando
vocalmente le canzoni che hanno reso celebri i Tull.
Il gruppo e' energico come lo e' sempre stato, nonostante siano passati molti
anni da quando hanno iniziato a suonare, e sembra incredibile come gli occhi
azzurri di Ian Anderson abbiano sempre quello sguardo pungente e penetrante che
avevano piu' di 20 anni fa.
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Le canzoni si susseguono a ritmo frenetico, interrotte solo da qualche dialogo e
frasi di ringraziamento, fondendo magicamente il rock piu' puro, con melodie
proprie delle ballate celtiche.
Si avvicendano "Thick as a brick", "The whistler", "Heavy horses", "Living in
the past", mentre il pubblico scandisce le parole delle piu' conosciute.
C'e' spazio anche per alcune canzoni di piu' recente fattura, ed alcuni
pregevoli duetti fra i vari componenti, che non lesinano nemmeno scenette da
cabaret. C'e' da dire che l'insieme del gruppo appare ben assortito ed il
livello tecnico e' elevato. Suonano veramente bene e fanno spettacolo.
La serata volge verso la fine, sono passate ormai due ore da quando e' iniziato
il concerto, e "Locomotive breath" introduce una pausa di qualche minuto, che i
Tull fanno passare per la fine dello spettacolo.
Il pubblico reclama, ed i Tull ritornano sul palco, per un paio di canzoni
ancora, che pero' segnano veramente la chiusura di uno splendido concerto.
La musica e la parziale illuminazione del luogo, non mi avevano permesso di
osservare il pubblico intervenuto, e con mia grande sorpresa ho potuto notare il
cortile del castello gremito di persone di eta' variabile fra i 17 - 18 ed i 50.
Penso di poter tranquillamente dire che gruppi capaci di riunire persone di eta'
cosi differente si contino veramente su una mano sola.
Il Santanasso, in trasferta in quel di Vigevano, vi saluta.
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