Rino Gaetano nasce il 29 Ottobre 1950
a Crotone, dove vive gli anni della prima infanzia, fino a quando, nel
1960, i suoi genitori decidono per motivi di lavoro di trasferirsi a
Roma nel quartiere popolare di Monte Sacro. Aspirante geometra, allevia
gli studi dilettandosi a coltivare i primi interessi per il mondo
del teatro. Inizia inoltre i suoi primi approcci musicali imparando a
suonare la chitarra e componendo le sue prime canzoni. Incontra fin da
subito le perplessità del mondo musicale per il suo modo ironico e
singolare di proporre i suoi pezzi, poco "in linea" con la
tendenza seriosa e di stile ideologico di quel periodo, ma viene però
notato da alcuni discografici romani suscitando la loro curiosità
(Sergio Bardotti e Vincenzo Micocci, quest'ultimo proprietario
dell'etichetta discografica It). Dopo varie esperienze di teatro per
ragazzi (in una versione musicale di "Pinocchio" interpretava
la Volpe), debutta nella giungla discografica italiana nei primi anni 70
per la It con un 45 giri nel quale interpreta sotto lo pseudonimo di
"Kammamuri's", una canzone intitolata "I love you
Marianna", che serve soprattutto a confermare ancora una volta i
dubbi che il mondo discografico in genere aveva nei suo confronti .
Soltanto 2 anni dopo si ripropone con il suo primo LP "Ingresso
libero" (1974) che viene per lo più ignorato sia dal grande
pubblico che dagli addetti ai lavori ma che funge da anticamera ad un
periodo di riscontri decisamente più rilevanti, a partire dal vero
debutto nel 1975 con il 45 giri "Ma il cielo è sempre più
blu", una sorta di filastrocca sui vizi e le contraddizioni della
società di quel tempo interpretata da Rino senza mai rinunciare alla
sua naturale dose di sarcasmo mescolata però ad un vero e proprio
coraggio civile. Nel 1976, esce il suo secondo LP, frutto di alcuni anni
di lavoro intitolato"Mio fratello è figlio unico" con inclusa
la famosa "Berta filava", album apprezzato dalla critica ma
accolto con favore solo da una parte di pubblico. Da questo momento in
poi, per un periodo che va dal 1976 al 1978, Rino Gaetano si impone
sempre più come il cantautore fuori dalle righe, il "grillo
parlante" per antonomasia e pubblica una serie di pezzi che hanno
la qualità (insolita per certi versi) di divertire ma di far riflettere
su temi tanto delicati quanto difficili da affrontare in musica. Con i
successivi LP "Aida" (1977) e "Nuntereggaepiù"
(1978) in un rapido crescendo, riscuote consensi sempre più
consistenti, fino ad ottenere un vero e proprio successo con la canzone
"Gianna"al Festival di Sanremo del 1978, dove si esibisce alla
grande platea mostrando tutta la sua ironia scanzonata degna di un vero
artista di varietà, un esibizione che rimarrà scolpita nelle memorie
di molti. La canzone "Gianna" fu in quel momento, la ventata
di aria nuova che tutti desideravano ma che nessuno voleva ammettere di
avere bisogno, fu l'improvvisa "chiave" che servì a liberare
la mente dai tetri condizionamenti ideologici di ogni genere . A quel
Festival di Sanremo "Gianna" si piazzò al terzo posto,
preceduta da "Un emozione da poco" della Oxa, e da "E
dirsi ciao" dei Matia Bazar, ma raggiunse il primo posto nelle
classifiche di vendita, dove rimase inchiodata per diverse settimane .
Nel 1979 l'album "Resta vile maschio dove vai" (il brano
omonimo viene scritto da Mogol) che lancia nel periodo estivo
l'indimenticabile ballata "Ahi Maria" segna il passaggio dalla
piccola casa discografica It, alla multinazionale RCA e l'inizio di una
serie di tournée che lo renderanno popolarissimo in tutta Italia. Entra
in crisi artistica nel 1980 dopo aver inciso l'album"E io ci
sto". Cerca però di dare una svolta alla propria attività
sperimentando nuove strade e iniziando a collaborare con artisti come
Riccardo Cocciante e i New Perigeo con i quali incide un Qdisc. Proprio
mentre sta vivendo questa importante fase di transizione, alle prime
luci dell'alba del 2 Giugno 1981, perde la vita tornando a casa
in un tragico incidente automobilistico sulla via Nomentana a Roma.
All'età di trentun' anni Rino Gaetano esce di scena per un beffardo
scherzo del destino. La sua morte prematura, che viene immediatamente
paragonata a quella di Fred Buscaglione, ci impedisce di sapere quanto
altro ancora avrebbe detto questo "giullare dei giorni nostri"
con la sua esuberanza, col suo linguaggio corposo, con il suo modo
trascinante. Di lui ci restano le sue, le "nostre", uniche
indimenticabili canzoni . E' sepolto a Roma, e chi vuole andare a
trovarlo, potrà farlo visitando il cimitero monumentale del Verano,
entrando dall'ingresso che si affaccia sullo scalo S.Lorenzo, si arriva
al riquadro n.119, piano terra, cappella V°. Lasciando sulla sua tomba
magari solo un fiore.... una rosa d'amore.
ricerche effettuate da Claudio De
Nicola,
(biografia tratta da un messaggio nel Forum Musica del giugno 2001) |