La nuova Piazza di San Donato deve puntare ad essere il fuoco di una serie di relazioni alla scala della città e del settore nel quale è inserita.Questo carattere deve riflettersi nella sua forma.
La piazza deve unire valore simbolico, visibilità, capacità di legare gli elementi circostanti e intimità, invito alla utilizzazione passiva ed alla sosta. Si è pensato ad esempio ad una piazza porticata che definisca uno spazio alla intersezione tra via Martiri di Cefalonia e via Gramsci, aperto verso il Municipio e il nucleo Chiesa-Cascina Roma, con al centro una fontana, con tavolini all'aperto durante la bella stagione, con uno o più varchi che la mettano in rapporto con il parco. In questo caso il rapporto con la viabilità sarebbe di diretto affaccio e bisognerebbe allora pensare ad elementi di filtro verde (alberature) o anche di diverso tipo, comunque trasparenti ma tali da schermare in qualche misura il traffico.
Percorsi coperti e ben caratterizzati dovrebbero convogliare i flussi pedonali da tutto l'intorno verso il nodo centrale. Questa forma ideale può evolversi da un lato verso una piazza circondata da edifici con porticati aperti verso la viabilità anche al fine di affrontare il problema del soleggiamento, o verso una piazza molto aperta in cui la stessa pavimentazione inglobi la viabilità e gli elementi circostanti in una unica area pedonale.
Tra le ipotesi considerate vi è anche quella della realizzazione di una seconda piazzetta di fronte alla Biblioteca definita dall'edificio pubblico che dovrebbe ospitare la nuova ala della stessa, lo spazio per i giovani, e gli spazi per le associazioni. Questa seconda piazzetta priva di residenza potrebbe estendere la piazza articolando uno spazio in qualche misura dedicato in particolare ai giovani, esplorando un rapporto di autonomia ed integrazione rispetto alla piazza principale. La localizzazione sarebbe infatti prossima a tutti gli attuali luoghi di incontro formali ed informali di questa importante categoria di popolazione e la sua connessione con la piazza principale potrebbe costituire un piccolo "corso urbano".
E' evidente che a fronte di alcuni vantaggi questa ipotesi impedirebbe di utilizzare la volumetria pubblica direttamente nella piazza cittadina che sarebbe così formata solo con residenza, uffici e attività commerciali al piede.
Questa ipotesi comunque apre alla possibilità di pensare ad un sistema articolato di spazi pubblici, di piazze e luoghi di incontro che piuttosto che unificare puntino a legare e mettere in connessione esigenze diverse.
Dal punto di vista dell'edificato che deve definire la piazza o le piazze c'è stata un a grande convergenza verso l'utilizzazione di edifici bassi con funzioni commerciali al piede, eventualmente terrazzati verso la piazza o verso il parco. L'obiettivo è in primo luogo quello di consentire un rapporto più diretto con il Parco, ma l'altezza contenuta degli edifici è considerata particolarmente importante per ottenere un carattere accogliente.
E' evidente che si tratta di un problema progettuale complesso perché la forma deve essere capace di interpretare una serie di istanze diverse contraddittorie. Ciò che gli abitanti raccomandano agli architetti che parteciperanno al bando è uno sguardo attento alla specificità del luogo e delle esigenze della popolazione.