I Servizi per i Giovani
Il tema dei servizi per i giovani è certamente uno dei più delicati da trattare sul piano progettuale, e merita di conseguenza una descrizione particolareggiata. Nel corso della fase analitica del lavoro un gruppo di abitanti si è occupato specificamente di questo tema, cercando di ricostruire i comportamenti di alcuni gruppi di giovani di San Donato, e il loro rapporto con la città. Ne sono emerse alcune considerazioni, che probabilmente in parte si applicano anche ai giovani di altre città, ma che spesso non vengono considerate nello sviluppo di progetti e servizi a loro dedicati. Tali considerazioni possono essere così sintetizzate:
a) i giovani di San Donato esprimono notevoli risorse ed interessi (capacità organizzative, interessi culturali, ecc.) che trovano scarso riscontro nell'offerta disponibile in città;
b) i giovani preferiscono individuare autonomamente i propri luoghi di incontro: si tratta spesso di luoghi informali, che non sono stati disegnati con quello scopo preciso, e si tratta spesso di spazi aperti (l'esempio della 'sbarra', vicino all'area del Pratone, è quello che viene più spesso citato); nella strutturazione di questi luoghi sono rilevanti alcune 'regole' poco trasparenti (ad esempio per quanto riguarda i rapporti fra diversi gruppi di giovani, o i rapporti fra giovani ed altre categorie di popolazione) e scarsamente anticipabili;
c) il rapporto fra giovani e città (San Donato), soprattutto per quanto riguarda l'uso di spazi pubblici, tende ad essere concentrato in alcuni momenti particolari, tenendo conto in particolare del rapporto che i giovani hanno con la città centrale e il resto dell'area metropolitana (tipicamente, ci si incontra a San Donato per organizzare la serata che si sviluppa altrove, e ci si reincontra a San Donato per chiudere la serata con amici che hanno seguito percorsi diversi nella metropoli).
Da queste considerazioni emergono una serie di elementi di cui tenere conto nella progettazione delle possibili risposte alle esigenze espresse:
a) i nuovi servizi da realizzare non devono cercare di sostituirsi ai luoghi di incontro presenti (dentro o fuori San Donato), ma integrarsi ad essi, fornendo risposta alle domande inevase che i giovani esprimono;
b) nella realizzazione dei nuovi servizi è necessario prestare attenzione al fatto che essi devono essere, per quanto possibile, scarsamente strutturati, in modo che gli stessi utenti possano riempirli di significato, e in modo da evitare effetti di selezione (rendendo i servizi attrattivi solo per alcuni gruppi, a scapito di altri);
c) in questo quadro, il nodo chiave da trattare nella progettazione dei servizi per i giovani è quello della individuazione di modalità di gestione innovative.
Il lavoro si è spinto, sulla base dei risultati dell'analisi, ad individuare i servizi che potrebbero essere localizzati nel Centro cittadino, tenendo conto anche delle esigenze direttamente rilevate attraverso una serie di interviste.
Si è parlato della necessità di uno spazio coperto, che integri gli attuali punti di ritrovo, senza sostituirsi ad essi. Ma questo spazio, si dice, dovrebbe essere assai poco strutturato: l'idea è quella di un 'portico', o di un 'capannone'. Qualcosa di molto lontano dai soliti 'centri di aggregazione per i giovani', magari gestiti dal comune, che non attraggono nessuno perchè i giovani li sentono come luoghi imposti dall'alto. La differenza, è chiaro, è sia di tipo fisico, sia soprattutto di tipo gestionale: deve essere uno spazio 'poco gestito', altrimenti rischia di non attrarre i potenziali fruitori.
Si è parlato anche di un bar rivolto prevalentemente a un'utenza giovane, e anche qui l'aspetto gestionale è rilevante. Ciò che manca è cioè un posto dove i giovani possano andare senza essere costretti a consumare, ad accesso più libero dei bar tradizionali. Un posto che, anche per 'stile', sia più vicino ai giovani dei normali bar di periferia.
Si è parlato infine della possibilità di realizzare una sala prova e di uno spazio per suonare in pubblico per i giovani di San Donato. Si è infatti verificato che molto giovani in città si interessano di musica, e che questa è una risorsa che andrebbe valorizzata.
E' importante notare che si è riscontrata una corrispondenza diretta fra le idee sviluppate dai giovani di San Donato e le opinioni degli esperti intervistati. Alcune ricerche recentemente svolte hanno evidenziato che servizi come le sale prova, o spazi per suonare in pubblico, destinate non ai concerti a grande attrazione ma ai gruppi locali, sono fortemente desiderate nell'area metropolitana, e possono costituire uno delle modalità più efficaci dell'azione amministrativa per quanto riguarda i servizi per i giovani.
Appare chiaro da queste considerazione che buona parte dello sforzo progettuale, per quanto riguarda i servizi per i giovani che saranno compresi nel Centro cittadino, dovrà essere dedicato alla individuazione delle modalità di funzionamento. A questo scopo l'Amministrazione dovrà mettere a punto misure specifiche.
Il lavoro svolto fornisce un contributo a questo proposito, che pare interessante per la sua innovatività. In particolare, uno degli esperti intervistati nel corso della fase analitica ha citato una esperienza con obiettivi simili realizzata con successo a Barcellona.
Si tratta di uno spazio per attività culturali rivolte ai giovani, la cui gestione viene affidata sulla base di un concorso al quale possono partecipare gruppi organizzati di giovani (associazioni, cooperative, ecc.). Per partecipare al concorso i gruppi devono presentare dei programmi che illustrino le attività che si prevede di svolgere nel centro. Su questa base viene selezionato il gruppo vincitore, al quale viene affidata la gestione del centro per il periodo di durata del programma, dopodichè si procede ad un nuovo concorso.
Questa soluzione presenta almeno tre vantaggi che sembrano rispondere direttamente alle esigenze del caso di San Donato:
a) in primo luogo essa permette di evitare una gestione 'dall'alto', che inevitabilmente renderebbe poco attrattivo il servizio, senza incorrere nei rischi di modalità di autogestione totalmente incontrollata;
b) in secondo luogo garantisce il mantenimento di un buon livello qualitativo delle attività svolte, e allo stesso tempo un periodico ricambio delle attività, favorendo la copertura di tendenze culturali, e di domande, diverse;
c) in terzo luogo favorisce lo sviluppo di capacità progettuali e organizzative da parte dei gruppi di giovani presenti sul territorio, e la massimizzazione delle risorse presenti.