Nessuna esterofilia, ma buon senso caro mio e orgoglio che viene dalla volontà di sorprendere, come avvenne dopo la guerra, rimboccandosi le maniche e mettendo nell'angolo i catastrofisti. L'Italia da il meglio proprio quando sembra spacciata.
<Si vede che non hai seguito il dibattito e ti esprimi per luoghi comuni...
Mi scuso per non aver seguito il dibattito, ma come ho detto mi ha colpito la coda di un tuo discorso. Se per te l'esempio pratico e storico (accordo sindacati / imprenditori al fine di evitare i licenziamenti attraverso la riduzione dei salari) che dimostra la coerenza di un popolo e il comune senso del destino, rappresenta un luogo comune...allora è perfettamente inutile discutere.
<<Secondo te i tedeschi han fatto bene a essere più competitivi degli altri in Europa e rendere squilibrata l'unione? Ripeto: se metti un lupo in un gregge di pecore che accade?
Il tuo interrogativo è clamoroso, La Germania dunque secondo il tuo curioso senso nazionalistico, avrebbe dovuto rallentare, facendosi del male per consentire a chi non ha il coraggio d'innovare la sua organizzazione del lavoro, di tagliare gli sprechi e la corruzione.
Per essere ascoltati in Europa occorre dimostrarsi seri e affidabili. Solo con queste premesse potremmo ottenere cio che serve per riavviare la crescita, che di fatto è inesistente da ca. vent'anni.
Vera palla al piede, a mio avviso, è invece l'Inghilterra che non ha mai creduto nell'Unione.
RecSando
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