Mi sorprende che non hai da replicare al mio post a te indirizzato, mentre intervieni su quello in risposta a Pattarini. Sarà che quest’ultimo ti offre l’estro di sfoderare il giusto link (che è un po’ la tua specialità) con il quale pensi di smontare tutto il pensiero sulla crisi, i mercati e l’Europa che sta congiurando contro l’Italia?
Beh, devi ricrederti. Non so come hai fatto a scovare un articolo vecchio di sette mesi scritto da un genio. Esso pone l’accento sull'ammontare del debito e solo successivamente lo lega al PIL. Il rapporto debito/Pil è sotto il 90% per la Germania ed è al 126% per l’Italia. Ma la nostra crisi e degli altri paesi europei deboli dipende anche da altri fattori, quali la scarsa competitività e credibilità sulla strada delle riforme. I creditori e gli investitori si comportano in funzione dell’insieme dell’economia.
Non crediamo perciò alle favole, secondo le quali a fine 2011 ci sarebbe stato un complotto contro l’Italia e gli altri paese deboli. L’Italia, in forte ritardo con le riforme che l’avvicinerebbe ai paesi più seri e saldi d’eurozona, ha dovuto varare provvedimenti in fretta perché la situazione avrebbe portato al tracollo non solo della nostra economia, ma avrebbe trascinato verso un forte declino anche l’Europa. Questa è la ragione dell'insistenza della Mekel affinché l'Italia invertisse la strada del governo Berlusconi, bloccato dalle liti tra il ministro dell'economia e il presidente del consiglio, dalle posizioni leghiste e dalla debolezza dei numeri in parlamento del centro destra.
Alcune delle riforme del governo Monti potranno essere corrette, altre potenziate e altre ancora sono da fare. Nello stesso tempo occorrerà lavorare molto in Europa al fine di far evolvere decisioni favorevoli alla crescita economica. Ciò potrà avvenire sole se i governanti che usciranno dalle urne continueranno su questa strada.
Coloro che vanno in televisione ad elencare solo promesse di riduzione delle tasse, di investimenti pubblici e di riduzione immediata della disoccupazione sono dei demagoghi, sicuri di perdere le elezioni, ma che sperano di condizionare o d’impedire ai riformisti di governare. Questo risultato sarebbe una sciagura perché allontanerebbe la ripresa.
Tornando al titolo del dibattito, possiamo accorgerci che quanti remano contro le riforme e il governo Monti sono in gran parte quelli che sviluppano discorsi basandosi su fatti ed eventi non veritieri.
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>Il cancelliere tedesco Gerhard Schröder perse le elezioni nel 2005 proprio perché introdusse le prime riforme, completate nel periodo successivo della grande coalizione a guida Merkel, che hanno consentito alla Germania di essere il riferimento dell'Europa che ci ha richiamato al dovere di mettere in ordine i conti e l'economia.
<Quelli stanno peggio di noi. Per ragioni puramente politiche la Merkel ha addossato tutte le colpe ai paesi del sud Europa, e con questo propagandando e pretendendo da noi/Pigs una politica di austerity che è destinata a contrarre definitivamente l'economia dell'intera Europa si stanno scavando lentamente la fosse in nostra buona compagnia.
RecSando
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