Non so in quale epoca storica sia avvenuto, ma il "peccato di omissione", che ogni cristiano confessa ogni domenica, un giorno fu sublimato nella "virtù della prudenza".
A quel punto è nata la biforcazione per cui ogni volta che non si agisce non é mai "omissione", é sempre "prudenza".
Il pseudo valore della prudenza si é poi man mano auto-incensato: la prudenza non é mai troppa, sempre meglio agire con prudenza, etc.
Una persona prudente viene considerata come una persona riflessiva che sa ponderare le scelte (mai che si dica la verità e cioè che il prudente sfrutta questa pseudovirtù come alibi per non fare scelte).
Speriamo che i prudenti no0n prevalgano anche in questo sinodo.
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