E a una velocita' sorprendente i messaggi continuano in coda al ritorno al santanasso e siamo al 14 settembre '97 Giorgio Quattrone ci racconta del suo primo mito
" The Boss":
Parla Giorgio:
Avevo 15 anni, era il lontano 1986 e in quel momento vivevo a Tunisi
(Tunisia) per motivi di lavoro di mio padre. Il mio idolo incontrastato
in quel momento era Bruce Springsteen e di lui possedevo quello che la
mia misera paghetta mi permetteva: "Nebraska", "Born To Run" e "Born in
the USA". Presto (a natale) sarebbe arrivato il momento del salasso con
"Live '75-'85".
Ero gia' un Santanasso tanto che la mia prof. d'Italiano mi chiese di
scrivere "Il Ritorno del Santanasso" sul Boss. Ho dato fondo alle mie
conoscenze (non e' che in Tunisia ci fosse granche' su di lui, anzi non
c'era niente) e ho scritto quanto segue:
<<A Freehold, nel New Jersey, c'era un ragazzo che, il mattino prima di
andare a scuola, si fermava all'angolo della strada e osservava gli
operai e le operaie che entravano nella grande fabbrica.
Era, per il ragazzo che aveva meno di 14 anni, uno spettacolo
affascinante. Lo prendeva facendogli quasi dimenticare la scuola. Guardava lo sciame di gente che varcava i grandi cancelli e poi, quando
nel silenzio sentiva l'ululato della sirena che segnava l'inizio
dell'ora di lavoro, pareva finalmente scuotersi e, con i libri sotto
braccio, si metteva a correre per riuscire ad arrivare a scuola prima
che il bidello chiudesse il portone. Quella fabbrica piaceva al ragazzo
e, quando era giorno di paga, gli piaceva vedere gli operai uscire
sorridenti, contando, ognuno, i dollari che tiravano fuori dalla busta. Questo ragazzo, Bruce
Springsteen, a tredici anni prese una chitarra in
un'agenzia di pegni perche' non aveva abbastanza soldi per comprarne
una nuova. Quella chitarra fu presto battezzata da duo padre "dannata
chitarra", infatti, quando suonava, suo padre infilava il tubo della
stufa nella grata della sua stanza, cosi' Bruce, per non rimanere
soffocato, doveva uscire. La sua aspirazione era diventare, un giorno,
chitarrista ritmico. Non gli passava neanche per la testa di poter
diventare un cantante o un solista. All'eta' di quindici anni sapeva
suonare solo "It's all over now| dei
Rolling Stones. Quanto al look,
non aveva niente di particolare, solo camice stile Kinks, stivaletti
alla Beatles e giacche di finta pelle di serpente.
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