Un giorno stava seduto sulla veranda di casa sua ad Asbury, un
tipo venne a dirgli: "Conosco un produttore che vuole sentire le tue
canzoni". Accetto'. Fissarono insieme un appuntamento con il direttore
della Columbia, la piu' grande casa discografica degli Stati Uniti.
Prima ancora che riuscisse a toccare le corde della sua chitarra il suo
primo manager gli disse che doveva assolutamente incidere per loro. All'eta' di 16 anni faceva coppia fissa con Steven Van
Zandt,
quello che e' poi diventato Little Steven, il chitarrista della sua
band. Andavano sempre insieme ai concerti e poi se ne tornavano in
cantina a cercare di imitare i suoni che avevano sentito.
Tutti i suoi album raccontano qualcosa alla gente. I suo primo
album nacque in metropolitana guardando fuori del finestrino, erano
parole casuali, istintive, ma che ora rispecchiano esattamente il suo
pensiero. Poche sono state le influenze dei grandi divi, come
Bob Dylan
che portarono qualcosa alla sua formazione musicale. Oggi quel ragazzo
e' diventato "The Boss", ovvero il capo, il capo del rock, un rock
diretto a tutti, che racconta dell'America in tutti i suoi aspetti dai
piu' noti ai piu' nascosti.
The Boss affronta ogni spettacolo con lo zelo e l'energia di un
operaio edile, ma non aggredisce la sua audience come una star dell'heavy metal; imbraccia la sua Fender e guardando la folla gli
scodella davanti le sue canzoni: storie di vagabondi e perdenti, di
scorribande in automobile, di amori consumati in fretta su vecchie Cadillac, ma anche storie, come canta in "Born in the USA", di operai
costretti a respirare le esalazioni dei gas e di reduci del Vietnam.
"Il capo" alla fine di ogni suo concerto grida: "Ali alla liberta', e' la ragione perche' siamo al mondo anche se per essa
dobbiamo combattere ogni giorno".
I suoi fan non sono da ricercarsi fra quelli dei Duran Duran o degli
Spandau Ballet. Bruce Springsteen e' l'unico che porta avanti nel rock
una tradizione che si era perduta, per recuperare gli ideali di
solidarieta' e partecipazione della Beat Generation. Fra le sue
iniziative culturali e umanitarie c'e' USA for Africa e Sun City. "Io e
la mia band vogliamo lavorare direttamente con la gente", cosi' dice Bruce, "bisogna far sentire la propria voce, questo e' il mio obiettivo
principale, e se ti metti contro la politica e gli sporchi affari e'
opportuno avere anche un po' di muscoli".
La sua incrollabile fede crea una crociata patriottica che travalica i
confini della sua musica. "La vita di una rock'n'roll band dura finche'
guardando tra il pubblico puo' vedere se stesso e il pubblico,
guardando sul palco, puo' riconoscersi nel cantante". Un concetto che
Springsteen ha rispettato scrupolosamente. Ma c'e' dell'altro. Springsteen e' capace di trasformare ogni concerto in un rito
collettivo, felice e liberatorio che non ha precedenti nella storia del
rock. Bisogna anche dire che Bruce da' il massimo della sua musica nei
concerti dal vivo, infatti, preferisce registrare le gran parte delle
sue canzoni in presa diretta. (.......) >>
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