Bene mio e core mio è una commedia che
Eduardo ha scritto nel 1955, portata al debutto al teatro Eliseo di
Roma.
In questa commedia Eduardo indaga sui rapporti tra gli uomini, in
specie all’interno della famiglia.
“Bene mio e core mio” è un modo di dire napoletano, spesso utilizzato
tra i componenti di una famiglia.
Questo ritornello sottolinea i legami affettivi e una unità di vita,
che deriva proprio dalla quotidianità che si vive all’interno di un
nucleo familiare.
Ma non sempre la vita è piena di questi sentimenti: alcune volte sotto
il “Bene mio e core mio”, si cela un egoismo che si fa scudo di questo
amore, “dichiarato” reiteratamente per poter poi raggiungere i propri
fini.
Assisteremo così a come la sorella Chiarina, un po’ avanti negli anni
e single, ostacoli i disegni di indipendenza del fratello Lorenzo con
cui convive nella casa paterna, per averlo vicino a sé, in nome di un
amore familiare.
Salvo poi a pretendere la propria autonomia, quando questo le farà
comodo.
L’autore ci descrive queste momenti, fino a condurci ad un finale
sorprendente.
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