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La Fortuna con la F maiuscola

 

Questa commedia è uno dei classici del teatro dialettale napoletano. Un tipo di teatro che si rifà alla commedia dell'arte e alla farsa con il semplice intento di divertire e emozionare. Questa commedia è stata scritta a quattro mani da Eduardo de Filippo e da Armando Curcio e venne rappresentata la prima volta a Torino nel 1942, dove ebbe un successo notevole. Segna il momento di maggior collaborazione tra i due autori e, al tempo stesso, quasi la fine di questo rapporto per via di uno strascico di una vertenza legale. Armando Curcio (1900-1957) è forse più noto come fondatore dell’omonima casa editrice, ma dobbiamo ricordare che è stato anche un autore teatrale apprezzato al suo tempo. Ha collaborato con diversi autori ed attori teatrali e, tra gli altri, con i fratelli De Filippo. Eduardo de Filippo (1900-1984) è uno dei maggiori commediografi italiani del secolo scorso, la cui produzione e le cui abilità di attore sono talmente note e riconosciute, che ci sarebbe difficile riportare qualche commento originale. Nelle commedie per le quali i due autori hanno collaborato, la comicità nasce dall'ambiente e dalla situazione scenica dei personaggi. È una comicità che si trova dappertutto, anche tra il dolore e le lacrime, dipingendo situazioni grottesche, apparentemente non molto reali. Ma allo sforzo di divertire il suo pubblico, gli autori abbinano sempre una morale, un contenuto che porta lo spettatore a riflettere su qualche aspetto della vita dell’uomo, evidenziandone le condizioni di bisogno morale, materiale o di giustizia. Il protagonista de “La fortuna con l’effe maiuscola” è un uomo che, sebbene colpito e amareggiato dalla vita, non rinuncia alla lotta per affermare la propria sopravvivenza. Cerca di salvare la propria dignità, e per questo ricorre agli sberleffi e le risa, mascherando, soltanto in apparenza, il volto tragico della vita di chi è povero e, a volte per questo stato, maltrattato dalla sfortuna.

 

 

 

 

 

 

 

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