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WWF
SUD MILANESE
OASI E AREE PROTETTE
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Il progetto "Oasi del WWF" nasce come intervento diretto e concreto per salvare e tutelare ambienti naturali minacciati.
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Oasi e riserve del WWF Italia
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Attraverso un sistema di 50 Oasi e Riserve il WWF gestisce oltre 20.000 ettari di territorio.
Gli obiettivi prioritari di questa operazione sono:
- la conservazione di ecosistemi rari o minacciati, di aree di particolare valore naturalistico e habitat di specie in pericolo di estinzione;
- la sensibilizzazione e l'educazione alla conservazione della natura;
- lo sviluppo di una ricerca scientifica attenta all' equilibrio naturale e la dimostrazione di tecniche di gestione di aree naturali protette a beneficio di tutti
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I Numeri delle oasi del WWF
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Premessa strategica
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Che cos'è un'oasi WWF
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Flora e fauna
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La gestione
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Superficie protetta e stime ambientali
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Le grandi operazioni
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Mappa delle oasi
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Le oasi del WWF sono tra gli ultimi lembi di territorio
del nostro paese dove ancora si puo' ancora entrare in contatto con
la bellezza di una natura incontaminata.
Il WWF gestisce queste aree
di interesse naturalistico per tutelare campioni di ecosistemi
particolarmente rari e minacciati e habitat di specie in via di
estinzione, creare strutture per l'educazione ambientale e la
divulgazione dei problemi della coservazione dell'ambiente naturale,
fornire materiale per la ricerca in campo ecologico e naturalistico
e per lo studio di modelli alternativi per la gestione del territorio
e delle risorse naturali.
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I numeri delle oasi del WWF
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120 circa sono le persone coinvolte: Guardie, Collaboratori,
Direttori, Obiettori di Coscienza, Volontari |
2 miliardi sono i costi di gestione annuali |
3 sono i Ministeri coinvolti: Marina Mercantile, Ambiente,
Agricoltura e Foreste |
300.000 sono i visitatori annui, in particolare giovani delle scuole |
100 circa sono le specie animali e vegetali, considerate rare o
in pericolo in Italia e ospitate nelle Oasi WWF |
8.700 sono gli ettari di zone umide protette dalle Oasi e riguardano
6 laghi, 3 lagune, 8 fiumi, decine di stagni, chiari, pozze,
ruscelli, torrenti, laghetti |
17 sono le Regioni dove e' presente almeno 1 oasi del WWF; per fasce
geografiche si distribuiscono: 28 al centro, 18 al nord, 16 al sud |
100 circa sono i Comuni interessati alla gestione |
3.500 sono gli ettari di proprieta' dell'Associazione |
1968 anno di istituzione della prima Oasi WWF, il Rifugio faunistico
e oggi Riserva Natuale dello Stato del Lago di Burano |
62 le aree attualmente inserite nel Sistema delle Oasi del WWF Italia |
25.000 gli ettari protetti dalle Oasi WWF che comprendono coste,
laghi, fiumi, stagni, paludi, boschi, montagne, campagne, spiagge,
macchie |
1 isola: quella Razzoli |
11 sono le Cooperative di servizio di giovani locali che lavorano
per il WWF nelle Oasi |
40 sono i chilometri di costa protetti dal WWF |
4.000 sono gli ettari che appartengono a Zone umide di importanza
internazionale |
16.500 gli ettari di territorio gestiti direttamente, 7000 in
collaborazione o posti sotto l'egida dell'Associazione;
1.500 sono rifugi |
14 le specie presenti nelle Oasi e dichiarate in pericolo di
estinzione dalla Lista Rossa dell'IUCN; sono: Pelobate fosco,
Cervo sardo, Rana di Lataste, Lontra, Macaone sardo, Lupo,
Camoscio d'Abruzzo, Chiocciola, Gambero di fiume, Testuggine
terrestre, Nibbio reale, Gabbiano corso, Vipera dell'Orsini,
Natrice dal collare sarda |
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Premessa strategica
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La gestione di aree protette e' il piu' grande progetto di
conservazione del WWF Italia.
La scelta, avvenuta con la nascita
stessa dell'Associazione nel nostro paese e che contraddistingue
il WWF dalle altre organizzazioni ambientaliste, fa riferimento
ad uno dei punti chiave del documento "Caring for the Earth"
(Prendersi cura della Terra).
Strategia per un vivere sostenibile
- promosso da IUCN, UNEP, WWF.
Il documento enuncia tale principio:
Le aree protette vengono istituite per salvaguardare rilevanti
esempi del nostro patrimonio culturale o naturale per la loro
stessa importanza, per la conservazione dei sistemi basilari per
la vita e la diversita' biologica e per il godimento umano.
Possono esservi varie categorie di aree protette, ognuna in grado
di fornire benefici diversi.
Ogni paese dovrebbe costituire un
esteso sistema nazionale di aree protette che comprenda varie di
queste categorie.
COMPITI E BENEFICI DI UN SISTEMA DI AREE PROTETTE
Un sistema di aree protette e' il cuore di ogni programma che
cerchi di proteggere la diversita' degli ecosistemi, delle specie
e delle risorse genetiche selvatiche e nello stesso tempo
proteggere le grandi zone naturali del mondo per il loro valore
intrinseco, quali fonti di ispirazione e di gioia.
Un Sistema di aree garantisce la salvaguardia di:
- ecosistemi sia naturali che modificati che sono fondamentali al
mantenimento delle funzioni essenziali per la vita, alla
conservazione di specie, alla difesa di valori intrinsechi e
di ispirazione ed alla ricerca scientifica;
- paesaggi particolarmente importanti dal punto di vista culturale
(comprendendo tra questi i luoghi che evidenziano un rapporto
armonico tra l'uomo e la natura), monumenti storici ed altri
luoghi che appartengono al patrimonio universale in zone edificate;
- un uso sostenibile delle risorse naturali negli ecosistemi
modificati;
- usi tradizionali, sostenibili, degli ecosistemi in zone consacrate
o tradizionalmente coltivate dalle popolazioni indigene;
- usi ricreativi ed educativi degli ecosistemi naturali, modificati
e coltivati.
Le aree protette sono particolarmente importanti per lo sviluppo
quando:
- proteggono il terreno e le acque in zone particolarmente
vulnerabili all'erosione se il manto vegetale viene depauperato,
specialmente sui ripidi pendii dei bacini idrografici piu'
elevati e lungo le rive dei fiumi;
- regolano e depurano il flusso delle acque, soprattutto proteggendo
le zone umide e le foreste;
- difendono le popolazioni dai disastri naturali come alluvioni ed
eventi metereologici violenti; questa azione di difesa e' svolta
principalmente dalle foreste spartiacque, dalle zone umide
fluviali, dalle barriere coralline, dalle mangrovie e dalle zone
umide costiere;
- proteggono la vegetazione naturale su terreni che sono scarsamente
produttivi e ben poco potrebbero dare alla comunita',
se trasformati;
- conservano specie e risorse genetiche naturali importanti per la
medicina;
- proteggono specie e popolazioni particolarmente sensibili
all'impatto umano;
- garantiscono un habitat indispensabile per riprodursi, nutrirsi
e riposare a specie migratrici o minacciate che sono oggetto di
sfruttamento;
- procurano impiego e benefici economici, particolarmente grazie
al turismo.
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Che cos'è un'oasi WWF
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Le Oasi WWF sono una categoria importante e spesso determinante di
aree protette in Italia.
Oltre il valore degli ambienti naturali,
le Oasi hanno sempre svolto vari ruoli sul territorio: di educazione,
di sensibilizzazione, di sperimentazione, di ricerca, di promozione,
del WWF e dei temi della conservazione.
In molte regioni sono state e sono ancora l'unico esempio di area
protetta e fungono quindi da modello per le future politiche
governative di tutela ambientale.
LE AREE PROTETTE DEL WWF
Gli obiettivi prioritari del Sistema delle aree protette del WWF
Italia si possono riassumere nelle fasi seguenti:
- conservazione di campioni rappresentativi di ecosistemi
particolarmente rari o minacciati, aree di eccezionale valore
naturalistico ed habitat di specie in pericolo di estinzione;
- sensibilizzazione ed educazione alla conservazione della natura;
- sviluppo dell'opportuna ricerca scientifica per la conservazione
anche in rapporto allo studio di tecniche di utilizzazione
razionale delle risorse naturali;
- sviluppo ed esemplificazione dimostrativa di tecniche di gestione
di aree protette.
IL TIPO DI AREE
Sotto il profilo della tipologia di gestione del WWF, le aree
vengono suddivise nelle seguenti categorie: OASI e RIFUGI.
Le Oasi possono essere:
GESTITE DIRETTAMENTE
Si tratta di aree di proprieta' dell'Associazione o gestite sulla
base di affitti, concessioni, accordi con proprieta' pubbliche e
private;
GESTITE IN COLLABORAZIONE CON ALTRI ENTI
In questo caso si tratta di aree nella cui gestione il WWF interviene
come membro di un comitato oppure come consultente tecnico-scientifico
oppure ancora come supporto per gli aspetti didattico-educativi.
POSTE SOTTO L'EGIDA DEL WWF
Vale a dire aree in cui il WWF esercita una supervisione particolare
sugli aspetti naturalistici della gestione.
I Rifugi:
In queste aree la gestione e' limitata: o sono zone dove vengono
svolte azioni particolari o sono il risultato o l'oggetto di
progetti finalizzati. Comprendono inoltre le piccole aree e le
Oasi urbane.
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Flora e fauna
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Alla diversita' degli ambienti protetti corrisponde ovviamente una
presenza ricchissima e differenziata di specie animali e vegetali.
In generale va pero' sottolineata l'importanza delle Oasi in
rapporto ad alcune specie rare o in via di estinzione: per queste,
si e' attivato un programma di conservazione che va oltre la singola
protezione e per alcune si sta studiando addirittura il ritorno
in natura negli ambienti adatti.
Tra gli animali dichiarati in pericolo dalla Lista Rossa dell'IUCN
(Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) ben
quattordici specie sono ospitate nelle Oasi: il lupo, la lontra,
il cervo sardo, la rana di Lataste, Papilio hospiton (un macaone
sardo), il gambero di fiume, la testuggine terrestre, la chiocciola,
il camoscio d'Abruzzo, il nibbio reale, il gabbiano corso, la
vipera dell'Orsini, la natrice dal collare sarda, cosi' come un
centinaio circa di specie rare o in estinzione in Italia.
Di particolare importanza sono i nuclei di lontra che vivono nelle
Oasi fluviali e che sommate insieme corrispondono alla piu'
numerosa popolazione esistente nella nostra penisola; analoga
importanza rivestono i lupi che vivono sui Monti Picentini,
le popolazioni di rana di Lataste tipiche delle Oasi lombarde e
di Alvisopoli, quella di cervo sardo, una delle ultime
sopravvissute in Sardegna, gli esemplari di orso che frequentano
la Maiella orientale.
Va segnalato anche il ritorno del camoscio
di Abruzzo sulla Maiella, primo passo per un progetto piu' grande
e che vedra' la specie ripopolare il suo antico areale. A tutto cio'
si aggiungono presenze meno conosciute, ma non per questo meno
importanti, all'interno delle quali alcuni rari endemismi.
Anche la flora comprende specie particolarmente preziose come le
piante tipiche degli ambienti umidi e tra queste alcuni fiori oggi
in netta diminuzione quali il campanellino estivo, il nannufaro,
il butomo e tante altre;
importanti le presenze di: asfodelo giallo,
raro in Italia (Maiella orientale), della rarissima aquilegia di Re
Otto, limitata alla Maiella e al Parco Nazionale d'Abruzzo (Maiella
orientale); stella alpina appenninica (Maiella orientale);
androsace abruzzese e genziana della Maiella, entrambi endemismi
(Maiella orientale); papavero alpino (Maiella orientale);
della
felce Osmunda regalis (Tor Caldara); della rarissima erica pugliese (Cesine) che lungo le coste del Salento ha il limite occidentale
del suo areale;
dell'ofride cornuta, tipica della Grecia e presente
in due sole localita' del Salento e l'ofride di Candia, tipica
dell'isola di Creta (Cesine), della camomilla d'Otranto (S. Giuliano),
endemismo rarissimo;
della rarissima vallonea (Cesine), una quercia
in via di estinzione;
della Centaurea pullata (Palo), primo
ritrovamento per l'Italia;
del brugo, un'erica nordica che ad
Orbetello e' presente con la stazione planiziale piu' meridionale;
la quercia spinosa e Ipomea sagittata limitate a piccole zone della
Puglia;
un elicriso tipico di Monte Arcosu e numerose orchidee tra
cui alcuni ibridi endemici.
Di grande valore, infine, i magnifici esemplari di tasso e agrifoglio,
le fasce a pino mugo, i residui di bosco igrofilo, alcune stazioni
relitte di betulla e abetine relitte sull'Appennino centro-meridionale.
Questi sono soltanto alcuni esempi di un mondo ricchissimo, prezioso,
spesso nascosto e raro.
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La gestione
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L'obiettivo costante della gestione delle aree protette e' non solo
la conservazione attenta degli ecosistemi naturali, ma anche la
loro fruizione corretta, il miglioramento delle condizioni ambientali,
lo studio e la ricerca scientifica.
Con chiaro ed opportuno intento
divulgativo, tutte le attivita' promosse, realizzate o in corso di
realizzazione all'interno dei singoli territori tutelati, sono
evidenziate dai testi pubblicati a cura delle Oasi stesse.
Il primo
e principale obiettivo, come si e' detto, e' quello di tutelare
l'ambiente naturale in tutte le sue componenti.
La sorveglianza e
il controllo del territorio sono affidati al personale specializzato
che opera in prima persona o, in alcuni casi, in collaborazione con
altri Enti.
Il secondo obiettivo e' la corretta fruizione dell'ambiente naturale;
cio' avviene tramite l'utilizzo di apposite strutture, studiate per
favorire la conoscenza degli aspetti naturali dell'Oasi e allo stesso
tempo per evitare il sia pur minimo disturbo alla fauna ed alla
flora.
Il WWF e' stata la prima Associazione a introdurre sistemi di
osservazione della fauna quali capanni, torri e camminamenti, sempre
costruiti con materiali naturali e ben inseriti nel paesaggio.
Ogni area e' fornita di un percorso di visita dove il pubblico
viene accompagnato e lungo il quale la guardia o la guida illustra
le caratteristiche principali dell'area e i concetti fondamentali di
conservazione e di evoluzione dell'ambiente naturale.
In alcuni casi, sono stati allestiti sentieri natura completi di
tabelle didattiche, cosa che consente alle persone di effettuare da
sole la visita.
Di recente sono state allestite nuove strutture di fruizione:
"percorsi entomologici" e "giardini botanici". Rappresentano la prima
esperienza in Italia ed in Europa e hanno ottenuto un grande successo
e riscontro per la facilita' di "lettura" dei fenomeni e per lo
stimolo ad approfondire determinati argomenti.
In alcune Oasi sono
state organizzate strutture per gli handicappati.
Di grande importanza
e' stata poi l'organizzazione di "aree faunistiche" che hanno il
duplice ruolo di far conoscere specie animali difficilmente osservabili
in natura e di creare nuclei riproduttori per futuri reinserimenti
in natura.
Alcune Oasi, particolarmente vulnerabili, sono invece chiuse al
pubblico; nella stagione estiva, questo provvedimento e' allargato
a quesi tutto il sistema allo scopo sia di evitare il disturbo alla
fauna in riproduzione sia di permettere la manutenzione delle
strutture di visita.
L'accesso al pubblico e' autorizzato in periodi,
giorni ed ore prefissate, che possono variare a secondo dell'area;
e' prevista la corresponsione di un diritto di ingresso, che va a
favore delle opere di gestione dell'area e delle attivita' di
protezione della natura.
Particolari facilitazioni sono previste
per i soci e per le scolaresche. In appositi Centri visite,
all'interno dell'Oasi, viene diffuso il materiale informativo o di
propaganda dell'area e del WWF in generale. Inoltre, in alcune
Oasi sono presenti edifici adibiti a foresteria dove il visitatore
puo' pernottare per alcuni giorni.
Tornando ai giovani: numerose sono le attivita' dedicate alle scuole;
uno degli scopi principali del WWF e' infatti l'educazione dei futuri
adulti e in tal senso vengono organizzate gite a scopo didattico,
curate e coordinate da personale specializzato o dallo staff dell'area
protetta.
All'interno delle Oasi sono in corso di realizzazione appositi Centri
di educazione ambientale dove, oltre alla visita ed allo studio sul
campo, si possono svolgere incontri informativi, con proiezioni di
film, audivisivi e con lezioni teoriche, condotte da docenti interni
o esterni. In alcune Oasi si organizzano settimane verdi e campi
scuola estivi dedicati alle scuole o a singoli gruppi di giovani.
La conservazione dell'ambiente naturale prevede anche il ripristino
delle originarie condizioni naturali; in questo senso vengono
effettuati interventi di recupero e di miglioramento del territorio,
predisposti progetti di salvaguardia di singole specie e di
reintroduzione di specie estinte.
Da tempo, oltre alle normali attivita' di gestione dell'area protetta,
sono state promosse attivita' di produzione per dimostrare che la
tutale severa dell'ambiente naturale puo' essere armonicamente
integrata a un utilizzo corretto delle risorse rinnovabili. Si passa
cioe' dalla ricerca di sistemi agricoli compatibili con la
conservazione delle vicine aree allo stato naturale, alla gestione
della pesca in equilibrio con un delicato ambiente palustre.
Un ulteriore importante compito che viene portato avanti e' la
ricerca scientifica condotta da esperti dell'Associazione, da
strutture scientifiche collegate, da ricercatori e da studenti
universitari.
Tra i numerosi progetti di ricerca curati direttamente dal WWF,
hanno priorita' quelli riguardanti le specie e gli ambienti
minacciati, cosi' come lo studio di particolari sistemi di
miglioramento dell'ambiente naturale.
Il frutto di tutte queste esperienze e sperimentazioni gestionali
viene esteso a piu' aree e funge da modello per Enti e strutture
che si accingono a tutelare nuovi territori; in questo campo il
WWF promuove studi di sistemi alternativi per la gestione del
territorio e delle risorse naturali.
Piano di gestione
Le attivita' e i programmi sono il risultato di uno studio
preliminare, di verifiche sul campo, di acquisizione dati, di
proiezioni e sperimentazioni; il tutto viene raccolto nel "Piano
di gestione", uno strumento di lavoro fondamentale per ottenere
i migliori risultati e centrare gli obiettivi previsti dalla
tutela di un ambiente naturale.
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Superficie protetta e stime ambientali
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Il territorio protetto nelle 62 Aree gestite dal WWF e' di circa
25.000 ettari, di cui:
- circa 16.500 ettari sono gestiti direttamente
- circa 7.000 ettari in collaborazione con altri Enti o posti sotto
l'egida
- circa 1.500 sono Rifugi
- il territorio protetto di proprieta' dell'Associazione e' di
3.500 ettari:
. Monte Arcosu
. Vanzago
. Valpredina
. Lago Secco (parte)
. Siculiana (parte)
. Orbetella (parte)
. Inghiaie
. Montovolo
. Orti Bottagone
E' importante sottolineare che le aree protette comprendono esempi
numerosi di ambienti naturali, spesso ridotti a piccoli frammenti e,
proprio per questo, ancora piu' importanti. Gli ambienti piu'
significativi sono le zone umide, la costa, i boschi planiziali e
le Aree montane.
Le zone umide
Sono tra gli ambienti piu' minacciati non solo della nostra penisola,
ma anche dell'intero pianeta.
Attraverso la gestione delle aree
protette, il WWF Italia ha attivato concretamente una campagna
internazionale a salvaguardia di queste aree, promossa alcuni anni
fa. Attualmente le zone umide protette raggiungono circa 8.700 ettari.
Di queste aree, ben 9 sono di importanza internazionale secondo la
Convenzione di Ramsar, finalizzata alla tutela dell'habitat e della
avifauna acquatica, lanciata nel 1971 e ratificata da numerosi Governi,
compreso quello italiano.
Le aree riconosciute a livello internazionale
sono quelle di Punte Alberete, Marano Lagunare, Orbetello, Burano, Angitola,
Bolgheri, Le Cesine, Valle Averto, Torre Guaceto per un
totale di circa 4.000 ettari.
La costa
Anche l'ambiente costiero e' purtroppo sopravvissuto unicamente in
piccoli frammenti anch'essi a rischio; su un totale di 8.000 km di
coste della nostra penisola, almeno di due terzi sono andati distrutti.
I tratti di costa protetti dal WWF costituiscono circa 40 km di
falesie e spiagge, di ambienti retrodunali e complessi boschivi a
macchia e a foresta primaria; dal 1992 si e' aggiunta anche un'isola:
Razzoli, nell'arcipelago de La Maddalena.
I boschi planiziali
Per quanto riguarda i boschi planiziali, basta ricordare che,
dell'antico dominio forestale che copriva la parte pianeggiante della
nostra penisola, sono rimasti solo piccolissimi tasselli, vere Oasi
sopravvissute alla distruzione ed al degrado.
Alcuni di questi sono
tutelati dal WWF: ricordiamo, tra le altre, Vanzago, Punte Alberete,
Palo, Macchiatonda, Macchiagrande, Alvisopoli, Tor Caldara, Bosco Tenso.
Le Aree montane
Delle Aree montane va ricordata la faggeta del Monte Polveracchio che
ospita una stazione relitta di betulle, l'area di prateria con rare
mughete nella Riserva della Maiella Orientale e l'abetina secolare
dell'Oasi di Rosello.
Va inoltre ricordato che il WWF e' il primo, e per ora quasi unico,
gestore di Aree protette marine.
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Le grandi operazioni
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- La protezione di circa 8.500 ettari di zone umide che costiuiscono
un patrimonio insostituibile e unico nel suo genere e che
rappresentano un contributo concreto alla salvaguardia degli
ambienti piu' minacciati d'Italia e del pianeta.
- La protezione di 40 km di coste, e di un'isola, altri ambienti che
hanno subito gravissimi e quasi irreversibili manomissioni; in Italia
piu' dei 2/3 di coste sono andate distrutte e quello che resiste
e' anch'esso minacciato; le Oasi WWF tutelano campioni rappresentativi
di tipi di costa presenti in Italia.
- La protezione di aree di grande importanza vegetale: dell'antico
dominio forestale, che ricopriva la parte pianeggiante della nostra
penisola, sono rimasti piccolissimi tasselli, vere Oasi che sono
sopravvissute alla distruzione ed al degrado; alcuni di questi
preziosi frammenti sono tutelati proprio dalle Oasi WWF: ricordiamo
tra le varie aree, Vanzago, Punte Alberete, Macchiatonda, Alvisopoli,
Macchiagrande, Palo, Persano, ecc.
- L'acquisto di piccole aree, ma di grande valore come: l'Oasi di Orti-Bottagone, i Rifugi di Inghiaie e
Montovolo.
- La realizzazione, nella Riserva regionale di Penne, in Abruzzo, del
Centro Lontra WWF, una struttura adibita a centro di allevamento e
promozione di questa rara specie di mustelide.
- 1985 - La piu' grande operazione del WWF e' l'acquisto del
comprensorio di Monte Arcosu, di 3000 ettari, nel Sulcis in Sardegna;
l'acquisto dell'area ha contribuito a salvare una fascia a foresta
mediterranea tra le piu' importanti dell'isola e una delle ultime
popolazioni di cervo sardo ancora in buona salute e, da quando
esiste la riserva WWF, in sensibile crescita.
- 1985 - La campagna "Coste e Rive" che ha portato all'acquisto di
42 ettari della Laguna di Orbetello; di un tratto della spiaggia
di Siculiana in Sicilia; di un tratto di lago e di alcune sorgenti
nell'Appennino centrale (Monti della Laga); altri piccoli territori
sparsi in altre Oasi.
- 1990/93 - L'operazione "Camoscio d'Abruzzo" che ha riportato questa
specie, in pericolo di estinzione e rifugiata nel solo Parco di
Abruzzo, nel comprensorio della Maiella, nell'area di Lama dei Peligni,
diventata Oasi WWF della Maiella Orientale, e sul Gran Sasso.
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Riserva di Monte Arcosu (Sardegna) |
Oasi di Seu (Sardegna) |
Oasi del lago dell' Angitola (Calabria) |
Riserva Naturale delle Cesine (Puglia) |
Oasi di Persano (Campania) |
Parco del Monte Polveracchio (Campania) |
Rifugio di Macchiagrande (Lazio) |
Rifugio di Palo Laziale (Lazio) |
Oasi di Vulci (Lazio) |
Riserva Naturale del lago di Burano (Toscana) |
Oasi della laguna di Orbetello (Toscana) |
Riserva Regionale delle Bine (Lombardia) |
Riserva Regionale del Bosco WWF di Vanzago (Lombardia) |
Riserva Regionale della Valpredina (Lombardia) |
Oasi del Bassone Torbiere di Albate (Lombardia) |
Oasi di Valle Averto (Veneto) |
Riserva Marina di Miramare (Friuli Venezia Giulia) |
Riserva Regionale di Monticchie di Somaglia (Lombardia) |
Rifugio delle Marze (Toscana) |
Oasi di Serranella (Abruzzo) |
Oasi del lago di Alviano (Umbria) |
Riserva Regionale del Pantano di Pignola (Basilicata) |
Oasi di Lama dei Peligni-Parco della Maiella (Abruzzo) |
Oasi Blu di Gianola (Lazio) |
Oasi del Bosco di Alvisopoli (Veneto) |
Oasi Urbana del Tevere (Lazio) |
Oasi Urbana "la Bula" di Asti (Piemonte) |
Riserva Naturale Cratere degli Astroni (Campania) |
Oasi Blu Scogli di Isca (Calabria) |
Oasi del Bosco Tenso (Piemonte) |
Oasi della Palude Orti Bottagone (Toscana) |
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