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Batman: Year One

<s> Frank Miller, <a> David Mazzuchelli, <e> DC Comics [2/87] miniserie in quattro parti

Per me la seconda miglior storia di Batman mai raccontata.
La sua bellezza sta nel fatto che la narrativa e' molto debitrice del genere noir e in particolare quello "hardboiled" e per questo si discosta notevolmente dal classico stile usato per questo genere di storie, inoltre, la trama e' incentrata per larga parte sul commissario Gordon e di come lui prenda servizio a Gotham proprio quando Bruce Wayne decide di fare il giustiziere. E' interessante il parallelo che Miller fa tra il commissario alle prese con una citta' marcia fino al midollo dove quasi tutti dal primo cittadino fino all'ultimo sbirro sono implicati in faccende poco pulite, con un figlio che sta per nascere e che gli fa continuamente pensare se sia giusto o meno vista la ferocia del mondo e un matrimonio a dir poco traballante e i problemi che ha Wayne nell'iniziare la sua carriera da vigilante (a confronto cone quelle del commissario le sue grane fanno ridere...).
Lo stile usato da Miller nel raccontare questa storia implica un certo realismo e in effetti ci mostra chiaramente come il novello Batman se la sia potuta cavare nelle prime missioni: con una incredibile e massiccia dose di fortuna! 
Certo il realismo viene meno nella scena centrale quando Batman riesce a scappare (con una pallottola in una gamba) da un team della SWAT armato di tutto punto ma tant'e'...
La scrittura e' estremamente asciutta e non dice mai piu' del necessario al resto ci pensano i magnifici disegni di Mazzucchelli e anche lui opta per un tratto elaboratamente semplice ed essenziale, un caso di perfetta simbiosi tra artista e scrittore dove le parole e i disegni si combinano perfettamente per dare cio' che da sole non riuscirebbero: da queste parti lo chiamiamo fumetto.
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