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Neil Gaiman

Secondo Jim Woodring nei fumetti si e' arrivati a un livello Faulkner ma non siamo ancora arrivati a un livello Hugo e probabilmente ha ragione solo che nella sua frase e' quell'"ancora" che riveste un'importanza fondamentale. Ci si sta arrivando ed e' con gente come Neil Gaiman che il cammino sara' reso un po' piu' facile e un po' meno in salita.
Neil Gaiman nasce in Inghilterra il 10 Novembre del 1960. Inizia a fare il giornalista e dopo aver passato (come quasi tutti del resto) l'infanzia a leggere fumetti li abbandona per un certo periodo. Un giorno mentre si trovava ad aspettare il treno alla Victoria Station di Londra getta un occhio su uno scaffale dell'edicola e incomincia a leggere SWAMP THING 28 ("The Burial") di un tal ALAN MOORE, non che fosse la prima storia del suo conterraneo ad aver letto, aveva gia' avuto modo di apprezzare il suo stile sul Warrior magazine e sulla serie "The Bojeffries Saga", solo che fino ad allora non riusciva a metterlo bene a fuoco. Lui si definiva uno scarso giornalista ma era un buon intervistatore e cio' lo portava a conoscere ogni sorta di celebrita', la svolta venne quando si accorse che aveva intervistato tutti quelli che gli interessavano e che non voleva fare il giornalista per i quotidiani , gli capito' di intervistare ALAN MOORE e in pratica gli chiese come si scrive un fumetto. Moore prese un foglietto da un blocco per appunti e gli scribacchio' delle righe su come si costruisce una storia.
In quel periodo frequentava anche delle convention specializzate in fantascienza e una particolare, il Milford Science Ficton Workshop, fu come una folgorazione, gli insegno' moltissimo sul leggere e scrivere storie.
A quel tempo aveva conosciuto un giovane artista appena uscito dal college, DAVE McKEAN, tutti e due avevano un'idea abbastanza precisa su un nuovo modo di concepire i fumetti e da questa convinzione e da una storia che Gaiman aveva portato precedentemente al Milford nasce VIOLENT CASES.
Il lavoro venne pubblicato in bianco e nero dalla Escape, autori come lo stesso Moore, Clive Barker e altri scrivono l'introduzione, le note di copertina e riscuote un tale successo tanto da essere stata adattata anche per il teatro.
La storia e' narrata in prima persona dallo stesso Gaiman (un'artificio che avrebbe usato dopo con Sweeney Todd e MR. PUNCH) il quale parla della sua infanzia e di come a causa di un'incidente abbia conosciuto l'osteologo di Al Capone. Da qui' parte una storia strana sul potere evocativo della memoria e di come cambino le percezioni con il procedere dell'eta'. E' una riflessione sulla violenza, di come ci appare quando siamo piccoli e di come quello che leggiamo o vediamo da piccoli sia molto potente e si prenda un posto particolare nella nostra mente.
Successivamente quando venne creata la Tundra i due artisti "regalarono" il lavoro alla casa editrice tenendosi solo i diritti e non chiedendo percentuali sulle vendite, quale gesto migliore di amicizia senonche' i problemi inerenti alla gestione, la disorganizzazione imperante e l'incompetenza di molti responsabili della casa (cosa che successivamente porto' al tracollo della stessa) portarono l'autore ad allontanarsene definitivamente. 
La sua amicizia con McKean e' molto importante perche' c'e' una coerenza e un'integrita' nelle loro collaborazioni che Gaiman non riesce ad avere con gli altri artisti, non e' un caso che i suoi lavori migliori sono fatti con McKean: il gia' citato
Violent Cases, SIGNAL TO NOISE, MR. PUNCH e persino un episodio di Hellblazer ("Hold Me"), McKean avrebbe poi illustrato tutte le copertine di Sandman e curato la grafica di quasi tutti i suoi libri.
I due vengono notati dalla DC e gli viene proposto di riportare in vita un vecchio personaggio della casa editrice, nasce cosi' BLACK ORCHID una serie che si puo' definire un punto di partenza sia nelle storie di supereroi che nei fumetti piu' in generale. 
Secondo lui nel fumetto non c'e' ancora un vero e proprio lavoro di arte al contrario degli altri medium ma e' convinto che sia possibile ottenere qualcosa che sia duraturo, e' solo una questione di tempo, la sua preoccupazione e' che i fumetti sono visti ancora come genere e non come medium .
Successivamente un po' per esperimento e quasi per gioco decide di prendere un altro vecchio personaggio della DC Comics e di rifarlo da capo, nasce cosi' SANDMAN uno dei piu' grossi successi dell'editoria a fumetti.
Tanta e' la sua popolarita' e bravura dimostrata con Sandman che nel '91 la DC gli da il compito di mettere un po' a posto la confusionaria mitologia della casa editrice e da qu" nascono i "Books Of Magic", una miniserie in quattro parti magistralmente disegnata di volta in volta da artisti del calibro di John Bolton, Scott Hampton, Charles Vess e Paul Johnson, la serie e' simpatica perche' ha il dono raro di non prendersi sul serio e anche se non e' il Gaiman migliore riesce sempre a dimostrare la sua abilita' nello scrivere e a renderci credibili i personaggi e un contesto fatto di fantasia pura e a volte anche a renderci completamente nuovi dei personaggi vecchi che si pensava non avessero piu' niente da dire. La storia parla di un bambino , Timothy Hunter, e di come sia destinato a diventare il piu' grande mago del mondo e del viaggio iniziatico che intraprende nel mondo della magia accompagnato di volta in volta dalla "brigata in trench": lo Straniero, John Constantine, dr.Occult e mr.E che lo portano a visitare a turno il passato, il presente, la terra delle fate e il futuro.
Riesce anche a trovare il tempo di di scrivere un romanzo con Terry Pratchett nel '91, "Good Omens" una buffa storia "sulla fine del mondo e di come moriremo tutti" e riscuote un tale successo che rimane diciassette settimane sulla lista dei bestseller del Sunday Times, quando qualcuno gli chiedeva chi scrisse cosa nel libro lui rispondeva:"Boh, io ho scritto il 90% del libro e Terry ha scritto il restante 90%...".
Per un certo periodo si dedica anche a MIRACLEMAN riprendendolo da dove Moore lo aveva lasciato e senza ricopiare i passi del suo illustre predecessore ci mostra il personaggio principale sotto una nuova luce, purtroppo il tracollo della Eclipse portano la testata in un limbo editoriale piuttosto incerto.
Nel '93 dedica a DEATH una miniserie in tre parti, "The High Cost Of Living", vende subito 300000 copie e da allora e' il piu' grande bestseller per "mature readers" nei fumetti. 
Gaiman e' un'autore molto libero nella scelta delle case editrici e degli autori con cui lavorare, diciamo che ha fatto tesoro delle disastrose esperienze dei suoi amici come Moore e BISSETTE, e passa con nonchalance da lavori usciti presso editori grossi come DC, Marvel e Image a piccoli libri per oscure case che si vendono cosi', col suo nome, aumentare le vendite vertiginosamente. Il caso di "Angels & Visitations" e' esemplare, e' un libro uscito nel '94 per celebrare i suoi 10 anni di carriera come scrittore che raccoglie diversi articoli, racconti, poesie, ne fece uscire una prima edizione che ando' subito a ruba tanto da mandare il libro in stampa altre 3 volte (qualcuno gli disse, quando lui si stava chiedendo se fosse andato bene come vendite "ma ti rendi conto che hai venduto di piu' del libro di racconti di John Updike ?", il che la dice lunga anche sulla condizione della letteratura negli USA), e' in pratica il successo del decennio della piccola editoria.
Cura per la Dreamhaven "Now We'Re Sick" un'antologia di "versi malati" per bambini (piu' o meno...) che ospita diversi nomi famosi alle prese con delle poesie bizzarre.
Il problema di avere una buona letteratura per bambini gli si pone a piu' riprese tanto che nel '96 fa uscire "The Day I Swapped Daddy For The Goldfish", illustrato da McKean.
Scrive ogni tanto su TABOO di Steve Bissette e vi fa uscire il prologo e il primo capitolo di "Sweeney Todd" disegnata da Michael Zulli una storia su una leggenda urbana quella di questo Sweeney Todd che era un barbiere, nella Londra vittoriana, che aveva il proprio negozio dalle parti di Fleet Street e tra un taglio e l'altro si divertiva a macellare i clienti e che parte dall'interesse dello scrittore per una certa letteratura per ragazzi nell'Inghilterra di fine secolo scorso, nei "penny dreadful" e della loro serialita', Gaiman comunque si accorge che Taboo navigava in cattive acque e decide di abortire il progetto.
Mr. Punch ebbe una genesi piuttosto strana, per sfuggire a un temporale Gaiman si rifugia in un negozio di anticaglie e vede un libro del 1917 su come fare Punch e Judy (due personaggi delle marionette molto popolari in Inghilterra) legge la storia originale di Punch e ne rimane allo stesso tempo terrificato e affascinato ("uccide il suo bambino, sua moglie Judy, un poliziotto, il suo boia e infine il diavolo quando viene trascinato all'inferno. Poi Mr.Punch va in giro per il paese distibuendo gioia e felicita' per i bambini dappertutto"), tanto che decide di farne una storia. Come Violent Cases era un libro sulla violenza, questo e' un libro sui segreti di famiglia e su tutte le cose strane che capitano nelle famiglie. E' analogo a Violent Cases per il fatto che si basa sull'osservazione rappresentativa mentre Sandman e i Books of Magic" sono sulla mitologia.
Il '96 lo vede impegnato su piu' fronti, cura una antologia per la Harper Collins di racconti ispirati ai personaggi da lui creati in Sandman e si occupa della sceneggiatura di Neverwhere una serie televisiva per la BBC, ambientata nei sotterranei di Londra, di cui successivamente ha anche scritto il libro ed e' una cosa che lo ha divertito parecchio perche' si e' posto l'unica regola di scrivere qualcosa che gli sarebbe piaciuto vedere sul piccolo schermo.
Oggi Gaiman e' uno scrittore famosissimo, ha vinto piu' premi di qualsiasi altro autore, vivente o meno, e se si pensa al breve lasso di tempo in cui ha ottenuto tutto cio' si puo' avere un'idea dell'entita' del fenomeno che rappresenta perche' ormai di fenomeno si tratta. Si trova nella nicchia che gia' aveva intrappolato Alan Moore dieci anni fa, come l'autore che la gente che non legge fumetti ama leggere. Ormai non puo' piu' andare a una normale convention senza guardie del corpo e senza essere assaltato da orde di fan.
Si sta staccando dal mondo di fumetti, ha interrotto Sandman primo perche' ogni storia ha un'inizio e una fine e poi perche' era presupposto un certo livello di eccellenza che veniva dato per scontato, mentre la sua bravura aumentava, aumentava anche la difficolta' nel scriverlo . La popolarita' di Sandman un po' gli da fastidio perche' si sente tagliato fuori da un certo tipo di pubblico a cui piacerebbe Sandman e che invece si sente troppo "cool" per leggerlo solo perche' e' diventato un fenomeno di costume. Un giornalista gli chiese se fosse contento di fare altre cose oltre a Sandman e lui rispose si' perche' si era liberato dei fumetti non come medium ma come ambiente e cio' gli faceva pensare che forse era meglio se si prendeva uno pseudonimo, un po' come Richard Bachman per Stephen King scrivere qualcosa e vedere cosa succedeva. I fumetti sono sempre stati un campo dove la creazione contava di piu' del creatore, con Gaiman questo assioma e' stato ribaltato, il creatore ha superato in popolarita' le sue opere offuscando il giudizio di molti critici che vedono in lui un salvatore e ne sperticano le lodi ancora prima di leggere i suoi lavori. Non e' questo cio' di cui lui ha bisogno, non di un'apprezzamento sincero ma superficiale ma di una critica seria e preparata che non si lasci intimidire dalla sua statura. Il continuo lecchinaggio a cui e' sottoposto non fa altro che impoverire l'ambiente che ha si' bisogno di gente come lui ma anche di un pochino piu' di freddezza, di competenza, di una critica piu' preparata che segua anche autori magari bravi come lui che pero' non vengono notati perche' si e' impegnati a sbavare dietro ogni suo battito di ciglia e dietro ogni prodotto mediocre che viene ritenuto un capolavoro solo perche' viene confrontato con dell'immondizia .
Le cose non funzionano piu' tanto bene, lui lo sa benissimo tutto il fenomeno Gaiman/Sandman e iperinflazionato, ormai i vari premi vengono assegnati come "miglior fumetto che non sia Sandman", "miglior autore che non sia Neil Gaiman" e cio' e' molto triste e denota una malattia che sta alla base del mondo dei fumetti di un certo tipo.
L'autore ormai pensa di andarsene e ritornare fra un paio di anni e tirare fuori un paio di storie perche' il racontare storie e' la sua vocazione e per lui i fumetti sono il medium che ha amato di piu', ha piu' piacere a leggere i propri fumetti che a leggere la propria prosa. E' giusto che smetta ora che e' diventato qualcosa di enorme e incontrollabile e ormai il suo desiderio di provare qualcosa se ne e' andato. Gaiman voleva dimostrare che era possibile scrivere dei fumetti con altrettanta intelligenza,tanta forza e vita quanta se ne puo' trovare negli altri mezzi di comunicazione, comics con altrettanto peso e sostanza quanta ne puo avere il cinema , la letteratura e la poesia, l'unica sua perplessita' e' il pregiudizio che ancora incatena i fumetti ma e' riuscito a dimostrare che si possono ottenere delle cose con molto valore. Oggi preferirebbe scrivere un pessimo musical per Broadway che un'ottimo fumetto perche' non ha mai scritto dei musical mentre di fumetti buoni ne ha fatti.
E' il fatto di muoversi, andare avanti, anche inciampando, mutare, la coerenza e' sempre stata una sua caratteristica e dopotutto il cambiamento e' uno dei manifesti di "Sandman: Brief Lives" : tutto inizia e ha una fine e niente rimane immutato.
Neil Gaiman
Collegamenti
Black Orchid
Death: The High Cost Of Living
Mr. Punch
Sandman
Signal To Noise
Violent Cases
Bibliografia

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