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<s> Alan Moore, Neil Gaiman, <a> vari, <e> Eclipse [8/85] pubblicato per la prima volta sul Warrior #1 [2/82]
Miraclemen e' la riscrittura in chiave moderna del "Captain Marvel" di C.C. Beck che Moore lui aveva amato da piccolo ed e' un "pezzo di scrittura sui supereroi solidamente realizzato". E' iniziato con una figura nietzschiana ed e' finita come un utopia di dei dell' olimpo , una chiara contraddizione con la premessa cioe' quella dell'umanita' che deve innalzarsi, diventare padrona di se stessa e alla fine finisce semplicemente con un'altro dio. E' un ciclo sul potere, sulla perfezione e quanto questo costi valga in termini di rapporti umani.
L'approccio con Miracleman e' stato diverso da Watchmen, il primo ha una struttura aperta, era un fumetto destinato a uscire con una certa regolarita', infatti ha poi dato in custodia il terzo dei suoi diritti a Gaiman affinche' lo continuasse, e' comunque chiaro che le basi di Watchmen sono state gettate con Miracleman. I disegni di Totleben e BISSETTE prima di Leach sono di uno standard qualitativo molto alto e contribuirono a far distinguere la serie dalle altre con temi magari somiglianti.
Gaiman lo continua in maniera piu' che degna, contando che deve partire da una direzione leggermente diversa da dove l'aveva portata lo scrittore di Northampton: il vecchio mondo e' finito e tutto riparte da una specie di olimpo ricreato sul nostro pianeta, un'"era di miracoli", infatti la serie non si concentra tanto su Miracleman quanto su degli uomini normali e di come vedano questo nuovo periodo della loro esistenza. E' da notare anche per lo splendido lavoro svolto da Mark Buckingham alle matite e la sua facilita' nel cambiare stile da un capitolo all'altro e riuscendo cosi' a catturare splendidamente l'atmosfera degli script di Gaiman.
Miracleman e' attualmente nel limbo delle pubblicazioni sospese in seguito al tracollo della Eclipse. E' stato stampato in maniera sporadica anche qui' in Italia se non mi ricordo male. |
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