I quartieri di San Donato Milanese /
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I CINQUE PALAZZI DELLENI
IL I PALAZZO UFFICI
Piazza Vanoni, 1/2
1955/1957
Progetto.- Marcello Nizzoli e G. Mario Olivieri.
Il Castello di vetro, come viene familiarmente chiamato il Primo Palazzo Uffici
dell'ENI, occupa un'area di circa 23.000 metri quadrati e si compone di una torre vetrata
per uffici di 14 piani e di un corpo più basso, su due livelli, destinato ai servizi
generali.
La distribuzione spaziale aggrega
armoniosamente volumi poliedrici che, se da un lato rievocano tipologie memori della
tradizione padana, dall'altro si adattano alla funzione prevalentemente comunicativa dei
moderni uffici.
Ledificio si distingue per limpiego
estensivo di componenti prefabbricate e per l'uso di tecnologie costruttive per l'epoca
molto avanzate. La particolarità delle forme, nate dall'accostamento di geometrie
esagonali, viene rappresentata all'esterno da un rivestimento continuo vetrato che si
interrompe solo in prossimità dei vani in cemento armato delle scale di sicurezza. Le
superfici luminose alternano, su un'ossatura di montanti e traversi in alluminio,
cristalli trasparenti e smaltati caratterizzati da fregi colorati sempre in smalto, i
cosiddetti cravattini.
Le pareti e i soffitti dell'ampio atrio di
ingresso e dei corridoi adiacenti sono decorati con ricercati pannelli decorativi in legno
progettati da Nizzoli e Olivieri; sempre nell'atrio è collocato un grande bassorilievo in
pietra di Pericle Fazzini.
IL II PALAZZO UFFICI
Piazza Boldrini
1959/1962
Progetto:
Studio Bacigalupo e Ratti.
Il secondo palazzo per uffici ENI si sviluppa secondo uno schema a pianta stellare,
costituito da tre ali, ciascuna profonda 14 metri e lunga 36 metri, che confluiscono in un
atrio centrale a forma triangolare. Il volume rigoroso che si innalza per 15 piani viene
rinchiuso da superfici vetrate continue, in cui pannelli trasparenti e opachi si alternano
su una sottile intelaiatura di montanti e traversi in alluminio naturale. Gli uffici di
questo palazzo venivano a costituire uno dei primi esempi italiani di open-space di
grande dimensione. Un open-space che introduceva nuove tecnologie e nuovi materiali
costruttivi, come controsoffittature fonoassorbenti in pannelli d'alluminio e pavimenti
sopraelevati per un più agevole utilizzo del sistema di alimentazione. Come per il primo
Palazzo, a cui era collegato con un percorso sotterraneo, anche il Secondo Palazzo Uffici
è dotato di un impianto per la climatizzazione dell'aria, sistema di segnalazione
incendi, ricerca persone e posta pneumatica.
IL III PALAZZO UFFICI
Viale A. De Gasperi, 16
1969-1973
Progetto- M. Albini, F. Helg, A. Piva, F. Albini.
Realizzato per la nuova sede della Snamprogetti, l'edificio si articola secondo uno schema
planimetrico a crociera dove quattro corpi di fabbrica allungati sono organizzati intorno
a un nucleo centrale. Ai volumi slanciati e trasparenti delle prime torri lungo la via
Emilia si contrappone qui uno sviluppo prevalentemente orizzontale, l'edificio è alto 17
metri, e i cinque piani fuori terra vengono sottolineati lungo le superfici dei prospetti
da fasce di finestre a nastro in alluminio anodizzato naturale e dalle bande rosso scuro
dei rivestimenti esterni.
E stato probabilmente il colore rosso dell'edificio ad aver suggerito il soprannome
di "Il Cremlíno".
IL IV PALAZZO UFFICI
Via Martiri di Cefalonia, 67
1980-1984
Progetto:
Studio Associato Bacigalupo, Ratti, Alberti, Matti.
Il linguaggio espressivo del Quarto Palazzo Uffici, nuova sede della società Saipem, si
caratterizza per la sua facciata continua, austera ed omogenea e, forse per questo motivo,
l'edificio è noto come il Palazzo del Vescovo. Localizzato in un'area a verde
adiacente al Terzo Palazzo Uffici, Il Quarto Palazzo si sviluppa secondo una tipologia che
accosta allinterno di un perimetro quadrato, due corpi di fabbrica con pianta a
elle. Questi ultimi, speculari rispetto alla diagonale del quadrato, si affacciano su
un'ampia corte interna dove la sistemazione a verde, particolarmente curata, è stata
organizzata su livelli diversi. Al piano terreno dell'edificio nell'ingresso, è situata
una scultura di Arnaldo Pomodoro.
IL V PALAZZO UFFICI
Via Emilia, 1
1985-1991
Progetto: R. Gabetti, A. Isola, G. Drocco.
Inaugurato il 7 Dicembre 1991, dopo 3 anni di lavoro e una spesa di 170 miliardi, il
Quinto Palazzo Uffici dell'ENI, sede dellAGIP, fronteggia i primi due Palazzi Uffici
formando un ideale ingresso tecnologico alla città di Milano, tutto in cristallo verde
azzurro. Dal punto di vista urbanistico il V Palazzo si pone sulla linea di prolungamento
di viale De Gasperi, uscendo dal quale se ne gode la prospettiva. Progettato dagli
architetti Roberto Gabetti e Aimaro Isola e costruito con il concorso di 34 imprese, il V
Palazzo si dispiega come una specie di grande anfiteatro di cristallo verde formato da due
emicicli digradanti specularmente, da un'altezza minima di cinque piani a una massima di
undici. Vi trovano posto uffici per 63.000 metri quadrati, una sala conferenze, una mensa,
un'autorimessa interrata, impianti tecnologici e di sicurezza di modernissima concezione.
Al centro della
costruzione è posto un laghetto di 2.000 metri quadrati. Ma la particolarità dei V
Palazzo Uffici è che le sue pareti sono un'unica grande serra verde verticale, che
ospita piante appositamente selezionate grazie a uno studio realizzato presso la facoltà
di Agraria dell'Università di Bologna. Le piante sono collocate nell'intercapedine tra la
parete esterna e la parete interna, entrambe di cristallo, dove viene fatta passare l'aria
condizionata di riciclo. La struttura dell'edificio è costituita da travi tubolari in
calcestruzzo, inglobate dalle pareti di cristallo. Giardini pensili digradanti formano la
copertura del V Palazzo. Lambiente di lavoro, grazie a tutte queste piante verdi,
allo studio particolare dell'illuminazione, che non produce ombre, e al comfort degli
spazi e degli arredi, risulta piacevole e rilassante
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