Nella riunione del Consiglio Comunale del 19 dicembre 2005 la
capogruppo dei Verdi Simona Rullo (seguita a ruota dal Sindaco e
dagli altri Consiglieri di maggioranza presenti, esclusi due
astenuti) ha rigettato con decisione la mozione presentata dalla
minoranza con la quale si chiedeva che le auto pendolari
transitassero da via Fabiani e non più da via Caviaga. A
sorpresa, sul periodico comunale di gennaio 2006 appare invece
l’articolo a firma della stessa Simona Rullo che afferma “Ora
lavoriamo affinché in futuro si possa spostare il flusso di auto
da via Caviaga a via Fabiani”. Si, avete letto bene. La
maggioranza “sta lavorando” per ottenere uno scopo rigettato
ufficialmente nell’ultima recentissima assemblea pubblica con
tanto di voti contrari. Il fatto è paradossale, ma soltanto in
apparenza; prima di fare considerazioni però esaminiamo il resto
del messaggio della Rullo anteponendo alcune premesse e
scusandoci per essere ripetitivi di cose già dette ma che
bisogna tenere presenti. Sono oltre due anni che senza
complimenti noi del Comitato perseguiamo ad accusare
esplicitamente questa Amministrazione Comunale di violazione
continuata della vigente Legislazione sull’inquinamento acustico
ed ambientale da traffico, di violazione delle Norme sul Piano
Urbano del Traffico, di uso anomalo di una strada locale a fondo
chiuso utilizzata come autostrada a valenza provinciale (in
barba alla classificazione d’uso delle strade di cui il Codice
della Strada) per accedere ad una struttura posta in un altro
Comune, di violazione del vincolo ambientale regionale, ecc. A
tutto oggi in risposta abbiamo ricevuto un ben indicativo ed
imbarazzato silenzio. Tutto ciò non è nato per caso, ma per
precisa volontà di questa Amministrazione che, per conseguire
evidenti scopi di visibilità politica, ha ignorato totalmente i
residenti eseguendo opere ed adottando provvedimenti specifici a
favorire il massiccio andirivieni di auto e, per raggiungere
pienamente lo scopo, è arrivata persino a togliere ai residenti
gli indispensabili spazi di parcheggio che prima erano stati
concessi sulle vie proprio a ragione dell’abnorme traffico di
accesso alla MM3. Attualmente ancora questa Amministrazione “sta
lavorando” per piazzare qui mille nuovi abitanti con relative
auto in modo da rendere questa zona, già in forte criticità
viabilistica e di parcheggi, un luogo completamente inagibile e
non solo ai residenti.
Fatte queste premesse, rileviamo che la rappresentante dei Verdi
ha avviato il solito disco che recita di quanto questa
Amministrazione ha fatto per ridurre l’inquinamento
incrementando l’uso delle biciclette e degli autobus (che però
ci sorbiamo noi) senza mai però accennare alle gravi
responsabilità dirette per mancanza di rispetto delle Leggi.
Parrebbe proprio che il Comune di San Donato non faccia parte
della Repubblica Italiana bensì sia equiparato ad uno stato
sovrano, vedi Principato di Monaco o Repubblica di San Marino.
Invece, è proprio l’argomento sopraccitato sull’annunciato
accesso delle auto da via Fabiani ad essere meno stupefacente e
contraddittorio di quanto possa apparire. Siamo riusciti a dare
una scorsa al progetto, presentato dal Sindaco al Comune di
Milano, per quanto concerne la progettata molteplicità di
accessi al sottopasso pedonale della MM3. Pure non riuscendo a
distinguere bene alcuni dettagli, siamo rimasti senza parole. E’
infatti un progetto faraonico di conquista del territorio
milanese e con costi (a carico di Milano) che non potranno che
essere piuttosto salati. Il tutto appare principalmente proteso
non certo a ridurre il traffico in via Caviaga ma ad alimentare
il chiodo fisso dei Verdi: implementare il parco biciclette.
Mettendoci per un momento nei panni di un assessore o del
Sindaco del Comune di Milano, non riusciamo proprio a farci una
ragione che giustifichi l’impegno e l’esborso di risorse dei
cittadini milanesi per togliere dai guai un Sindaco
politicamente avversario che ha problemi con i propri Cittadini
su una via confinante e perché una parte della maggioranza che
lo sostiene lo fa in funzione del numero di posti per biciclette
e della lunghezza di piste ciclabili; anche se per queste ultime
non importa la qualità, come ben vediamo in giro. Sarebbe
certamente un problema anche con un Sindaco della stessa area
politica, figuriamoci nella situazione attuale. Passeranno mesi
ed anni senza un nulla di fatto; ma nel frattempo il sindaco
Taverniti sarà stato “obbligato” a rilasciare le licenze
edilizie alla ASIO e la via Fabiani non potrà più essere
considerata una via di scorrimento. Peccato - allora potrà dire
il Sindaco discolpandosi - io ho fatto di tutto; ma è Milano che
si è sempre opposta al progetto.
Ecco dove trova spiegazione il categorico ed apparentemente
incomprensibile rifiuto della maggioranza alla mozione della
minoranza pur con pari oggetto e scopo; negazione addotta
affrontando stoicamente anche le giuste ire dei Cittadini
presenti in aula. Il progetto del Comitato, fatto proprio dalla
minoranza (un piccolo slargo o rotonda in fondo a via Fabiani),
è troppo semplice, comporterebbe costi bassi e potrebbe essere
realizzato anche direttamente dal Comune di San Donato dietro
semplice autorizzazione come già fatto in passato per la
sistemazione della via Marignano. In poche parole, sarebbe ad
alto rischio di approvazione rapida da parte del Comune di
Milano e quindi ciò conseguirebbe l’uso della via Fabiani come
strada di scorrimento ed il conseguente ridimensionamento delle
licenze edilizie pronte per essere rilasciate alla proprietà
ASIO; fatto questo che, evidentemente, il Sindaco tiene ad
evitare ad ogni costo in quanto ha già preso accordi con la
stessa ASIO. Vale il detto popolare: ha fatto i conti senza
l’oste.
I fatti e le ragioni non stanno così come sopra descritto? Bene,
allora senza sprecare inutili parole provino pure la Rullo, il
Sindaco, Menichetti ed il resto della compagnia ad assumere
comportamenti atti a dimostrare nella pratica quanto noi del
Comitato siamo in torto a pensar male. Perché in questo caso
noi, di avere torto, ci speriamo sinceramente.
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