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Comitato dei residenti di via Caviaga e via Fermi
 per la vivibilità ambientale

fermicaviaga@libero.it
 

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Finirà mai ? - PGTU-M3 - Chiariamoci le idee sul PGTU

 

OSSERVAZIONI AL PIANO INTEGRATO DI INTERVENTO (PII)
DAL COMITATO DEI RESIDENTI DELLE VIE CAVIAGA E FERMI

 

I comportamenti della Amministrazione Comunale


Con la presentazione delle osservazioni al PII abbiamo esercitato il nostro diritto, che è poi il diritto di ogni Cittadino, di commentare e proporre modifiche ai piani edilizi che sono stati approvati dal Consiglio Comunale del 24 e 25 luglio u.s.
Nei nostri commenti presentati ufficialmente (in seguito riportati) ci siamo limitati ad argomentazioni specifiche sui contenuti del PII. Nelle presenti note invece teniamo a porre in evidenza i comportamenti dell'Amministrazione collegati al processo di approvazione, comportamenti che appaiono oggettivamente sconvenienti e sprezzanti verso i cittadini per almeno i seguenti importanti motivi:

1) La importanza eccezionale collegata alle macroscopiche dimensioni delle opere in discussione ed alle ricadute inevitabili che ne deriveranno alla Città imponeva all'Amministrazione il dovere di creare le condizioni per rendere partecipi dell'evento tutti i cittadini. Invece è stata respinta la proposta avanzata anche da una parte della maggioranza (Rifondazione) di spostare il dibattito in periodo successivo a quello estivo, onde permettere la partecipazione dei larghi strati di popolazione assente dalla Città per ferie. L'assenza di ragioni di carattere di urgenza nel respingere la motivata richiesta di rinvio, unita alla fissazione della data del dibattito in pieno periodo estivo con un preavviso minimo, fa sì che il comportamento della Amministrazione si sia dimostrato strumentale per ostacolare al massimo la partecipazione dei cittadini e della stessa minoranza in Consiglio Comunale. Un comportamento che altro non si può definire che autoritario ed antidemocratico.

2) In corso di seduta del Consiglio del 24 luglio, la illustrazione dei piani edilizi non è stata effettuata da un tecnico
comunale o da un consulente incaricato dal Comune, nessuno dei quali era presente, bensì effettuata direttamente dal rappresentante della società edilizia (ASIO); la quale, nel rapporto con il Comune, costituisce la controparte e quindi risulta in evidente conflitto di interessi con lo stesso Comune ed i suoi rappresentati (i Cittadini).
La dimostrazione pratica che questa Amministrazione non sta perseguendo gli interessi dei Cittadini ma esclusivamente quello dei costruttori edili è fornita non solo dal fatto che il Comune utilizza il consulente della controparte come proprio, ma ben più chiaramente si evidenzia dal progettato scempio della zona di De Gasperi Ovest in barba al vincolo paesistico regionale su Metanopoli. Lo scempio del territorio non si limita però ad un abnorme riversamento di cemento, ma è anche un fatto che inciderà pesantemente sulla già critica situazione viabilistica della zona e sulle possibilità di accesso dei Cittadini al sottopasso pedonale MM3 di Milano, come illustrato in dettaglio nelle nostre osservazioni di seguito riportate.

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San Donato Milanese, 25 settembre 2006 AL Sindaco di San Donato Milanese
Achille Taverniti


Oggetto: Osservazioni al Programma Integrato di Intervento (PII) adottato con delibera del
Consiglio Comunale n. 40 del 25 luglio 2006.


1. PREMESSA

Noi sottoscritti, in qualità di Comitato dei residenti delle vie Caviaga e Fermi per la vivibilità ambientale, siamo diretta parte in causa per le ricadute sul nostro territorio delle trasformazioni in progetto per la confinante zona De Gasperi Ovest. Tuttavia, come si potrà rilevare da quanto di seguito esposto, le nostre osservazioni non sono rivolte tanto alla pur legittima difesa di interessi locali quanto alla tutela degli interessi di tutti noi cittadini di San Donato.

2. LA VIABILITA’ IN ZONA DE GASPERI OVEST

Il maggiore, annoso e pur grave problema di questa parte della città è l’accesso su gomma da San Donato alle vicinanze del sottopasso pedonale MM3; il quale si trova sul territorio milanese al confine con San Donato. Questo accesso riveste grande importanza per i cittadini e deve trovare una ragionevole soluzione nel rispetto delle Norme che governano la viabilità (Direttiva Ministeriale del 24/06/1995 - Redazione, adozione ed attuazione dei piani urbani del traffico).

Il progetto edilizio De Gasperi Ovest ignora totalmente detto problema ed ammucchia fitte residenze sulla via Fabiani; strada questa che, per le sue caratteristiche, costituisce l’unica via di accesso per le auto alle immediate vicinanze del sottopasso MM3 garantendo piena conformità con la succitate Norme sulla viabilità in quanto essa non è attualmente una strada residenziale e può essere agevolmente collegata al raccordo stradale che corre lungo la struttura del terminal MM3.

A questo punto è doveroso aggiungere che il Comitato dei residenti, già a partire dal 14 maggio 2003, ha più volte segnalato all’Amministrazione comunale la anomala situazione viabilistica della zona.
Le proposte che avevamo avanzato per la soluzione del problema della viabilità utilizzando la citata via Fabiani sono state però sempre disattese: a nulla è servita la dichiarata disponibilità dei rappresentanti dell’ATM e del Comune di Milano espressa agli assessori responsabili della viabilità e della sicurezza di San Donato nel corso di una riunione tenuta in Prefettura il 24 novembre 2004, ed alla quale abbiamo partecipato anche noi sottoscritti; a nulla è approdato l’interessamento della Regione; a nulla è servita una specifica e dettagliata mozione presentata dalla minoranza in seduta del Consiglio Comunale del 19 dicembre 2005.

L’accesso su gomma non potrà essere perpetuato come avviene oggi, continuando cioè a disattendere le succitate Norme del Piano Urbano del Traffico, in una situazione per la quale via Caviaga, tipica strada di parcheggio a fondo chiuso per uso dei residenti e servizio al parco, subisce ad ondate un pericoloso ed inquinante caos viabilistico con tutte le componenti di traffico e vede surclassate le proprie specifiche funzioni per fungere a tutti gli effetti da autostrada a valenza provinciale per un abnorme numero di auto pendolari di carico e scarico passeggeri di un terminal situato in altro Comune; ed in aggiunta via vai illegittimo di autobus, ciclisti sui marciapiedi tra i numerosi pedoni per la pericolosità della strada, auto in manovra di parcheggio lungo tutta la via e su entrambi i lati, ecc. Nessuna considerazione inoltre per il vincolo ambientale della Regione.

In conclusione, se il progetto De Gasperi Ovest verrà adottato così come si presenta, cioè mantenendo la scombinata ed inaccettabile situazione attuale di viabilità della zona, il fatto non sarà tanto dannoso per i residenti di via Caviaga i quali, prima o poi, per via politica o giudiziale, dovranno pur vedere rispettata la Legge. A questo punto però saranno i cittadini che vedranno gravemente pregiudicato l’accesso alla MM3 con la propria auto perché questa Amministrazione avrà reso inagibile l’unica strada adatta allo scopo. Infatti, i nuovi residenti che si affacciassero sulla via Fabiani avrebbero gli stessi diritti di non essere inquinati che a tutto oggi i residenti di via Caviaga e via Fermi inutilmente continuano a reclamare da molto tempo.

Per quanto esposto riteniamo che questo progetto, così come presentato, è incompatibile con l’interesse di tutti i cittadini di San Donato e debba perciò essere ripensato, a partire dalla destinazione d’uso delle aree adiacenti a via Fabiani.

3. IL PIANO URBANO DEL TRAFFICO

Le obbligazioni prescritte dalla Provincia per rilasciare il necessario parere di compatibilità del Piano Integrato di Intervento con il proprio PTCP sono elencate nella “Scheda informativa e di attestazione per la valutazione di compatibilità con il PTCP della Provincia di Milano” in allegato al PII. Tra queste obbligazioni figura anche il Piano Urbano del Traffico (PUT); sul quale però il Comune di San Donato risulta gravemente inadempiente in quanto il suo aggiornamento è inevaso da lungo periodo, in contrasto con le disposizioni di Legge.

Il Piano Urbano del Traffico è una obbligazione di valore essenziale nel contesto delle ampie e radicali trasformazioni che questo PII sta operando e che vede incrementare la popolazione residente di diverse migliaia di persone; oltre che l’incremento dei nuovi residenti derivante da altre opere importanti, già avviate in precedenza, quali “il laghetto” e la “ex Acsa”.

La contestuale elaborazione del nuovo PUT con il PII è un dovere da cui questa Amministrazione non può esimersi. Non sarebbe certo un adempimento valido allegare al PII il vecchio PUT da tempo scaduto; ma soprattutto impera la ragione per la quale prescrizioni sulla viabilità applicate “al costruito” sarebbero in antitesi con le finalità del PUT medesimo ed anche con il Piano di Governo del Territorio (PGT). Questo ultimo Piano ancora non è stato elaborato, ma tra i suoi obiettivi deve essere contenuto anche quello “dell’assetto viabilistico e della mobilità”; assetto che verrebbe gravemente compromesso da scelte urbanistiche attuali che ignorassero i problemi della viabilità.

Quanto sopra si relaziona anche con le considerazioni esposte al precedente punto 2.

Riteniamo pertanto che il nuovo Piano Urbano del Traffico debba essere elaborato contestualmente al Piano Integrato di Intervento; il quale, ovviamente, dovrà essere ripresentato in Consiglio Comunale e ridiscusso. In difetto di detta procedura, ben crediamo che la Provincia non possa rilasciare il proprio Parere di compatibilità.

4. IL VINCOLO PAESISTICO

Sul numero di settembre 2006 del periodico SanDonato, organo ufficiale del Comune, su De Gasperi Ovest (in sesta pagina) si legge: “Considerata la rilevanza paesistica dell’area, tutti gli edifici in previsione rispettano le caratteristiche proprie del contesto di Metanopoli, con aree verdi collettive condominiali e senza recinzioni.”

Tutti gli edifici, grandi o piccoli, che costituiscono il villaggio di Metanopoli sono immersi in spazi verdi e variegati, di largo respiro, che nella visione d’insieme verde / costruito trasmettono una irripetibile sensazione di gradevolezza e di unicità dei luoghi. E’ certamente per buona ragione che questa parte della città è sottoposta a vincolo paesistico regionale.

Dai plastici e dalle planimetrie presentati ad illustrazione del PII si può rilevare come la forte concentrazione di edifici piazzati sull’area di De Gasperi Ovest non rispecchi neppure lontanamente l’idea di Metanopoli. E’ un vera e propria cortina di palazzi posti su quattro fronti consecutivi che chiuderanno completamente la visuale non solo da terra, ma anche dai piani più alti degli edifici della confinante via Fermi; la quale strada sarà saturata dalla massa dei nuovi palazzi che per il loro numero ovviamente prevarranno massicciamente sull’esistente svilendo questa parte del villaggio.
La collettivizzazione dei giardinetti condominiali di questi nuovi palazzi non farà certo assomigliare il nuovo sito a Metanopoli. Il fatto poi che non si mantenga la attuale recinzione con siepe sulla via Fermi, per tenere ben distinta dal resto del villaggio originale quella piccola città assai diversa che si vuole costruire, aggrava l’effetto prevaricante del nuovo sull’esistente.

Ci pare evidente il mancato rispetto del vincolo paesistico di una realizzazione edilizia di tal fatta; né possiamo immaginare che possa essere concessa una deroga di tale entità.
Per quanto detto occorre rivedere il PII in funzione del vincolo ambientale in vigore.

5. IL RISPETTO DELLE LEGGI URBANISTICHE

Riteniamo sia una logica quanto mai discutibile di questo PII l’avere concatenato assieme progetti di grandi dimensioni ma assai diversi tra loro e nel contempo privi dei fondamentali strumenti urbanistici prescritti dal Piano di Governo del Territorio, e cioè il Documento di Piano, il Piano dei Servizi ed il Piano delle Regole.
La vigente Legge regionale (LR 12/2005), nella sua attuale fase transitoria, offre purtroppo occasione di defilarsi temporaneamente dall’uso di detti strumenti; questo defilarsi non coincide però con l’interesse dei cittadini ma solo con quello dei costruttori.

Considerata l’importanza, l’estensione ed il peso abitativo delle opere oggetto del PII, ci auguriamo che l’Amministrazione comunale si conceda una pausa di riflessione prima di lanciarsi in un sol colpo e senza adatti strumenti in una avventura urbanistica che presenta forti e preoccupanti segnali di ulteriore degrado della vivibilità ambientale, soprattutto dal punto di vista della viabilità e dell’inquinamento da auto; e quindi una riduzione della possibilità di godimento della città da parte di tutti. Anche la disponibilità e la qualità dei servizi è tutta da verificare.

Oltre alle considerazioni sopra esposte, poniamo in evidenza che comunque devono essere osservate le prescrizioni imposte dal Decreto interministeriale 2 aprile 1968, n. 1444 in merito agli standard dovuti.
Il PII precisa gli standard riferiti al verde ed ai parcheggi, ma non fa alcun cenno su quelli dovuti per l'istruzione: asili nido, scuole materne e scuole dell'obbligo…..
Il peso abitativo previsto dal PII non è quello di qualche edificio che sorge qua o là, ma di diverse migliaia di abitanti, una vera e propria città nella città, ai quali si devono aggiungere gli abitanti delle altre importanti realizzazioni edilizie in corso d’opera già citate al punto 3. precedente.

Appare doveroso integrare il PII con una approfondita verifica delle risorse nel campo scolastico e degli asili-nido, onde sia dimostrata l’adeguatezza delle attuali strutture pubbliche alle necessità della popolazione aggiuntiva e, qualora si rilevi la necessità di un adeguamento, si operi a completare in merito il PII in modo da evitare l’eventualità di seri problemi ed evitare altresì che i costi dell’attuale PII relativi a standard scolastici, dovuti ma ignorati, possano in futuro gravare sul bilancio comunale a scapito di altre opere necessarie.

Con le presenti note esercitiamo il ns. diritto di presentare commenti al PII. Riteniamo pertanto che questi commenti facciano ora parte integrante del processo di approvazione del PII medesimo, al quale chiediamo siano allegati in ogni caso.


Il Comitato di rappresentanza dei residenti delle vie Caviaga / Fermi di San Donato M.se

 

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